CATANIA. Quattromila visitatori ad oggi ed è un record per una mostra in un paese sperduto dell' Etna, ma a Linguaglossa ci sono i quadri di Guttuso e un suo incendio che manda fiamme al cuore, ci sono le sculture di Francesco Messina autore fra le altre opere del celebre «Cavallo morente» della Rai, c' è il commovente Triciclo della posta anni 30 della Sicilia di paese così come l' ha vista Salvatore Incorpora.
Con la consulenza artistica di Vittorio Sgarbi e di Antonio D' Amico, «Inedite visioni ai piedi dell' Etna» è la mostra allestita al museo Francesco Messina in piazza Annunziata a Linguaglossa. Tre artisti come Renato Guttuso, Sal vatore Incorpora e Francesco Messina, siciliani che non si sono mai incrociati nella vita.
A Linguaglossa che è il luogo prescelto perché qui ha trascorso la sua vita Salvatore Incorpora, poliedrico artista nato nel 1920 in Calabria e scomparso nel 2010. Un percorso, il suo, in una avanzata di riscoperta che adesso consente di accostare la figura artistica di Incorpora a quella di maestri come Renato Guttuso e come Francesco Messina, che è nato nella cittadina etnea ma ne è sempre stato lontano.
C' è una sintonia nell' accostamento tra gli undici dipinti di Salvatore Incorpora scelti dagli organizzatori, nelle ventidue tele di Renato Guttuso e nel nucleo di sette sculture firmate Francesco Messina. Sono tutti lavori che arrivano a Linguaglossa da collezioni private e in parte poco presentati al grande pubblico, alcun mai visti e poco noti.
Una notevole quantità di opere distribuite sui due piani del museo che già ospita un' esposizione permanente di Salvatore Incorpo Q3 ra. Sono opere dedicate alla Sicilia, paesaggi, nudi, nature morte, grandi dipinti di impronta neorealista.
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