CATANIA. «Onore al merito della Sicilia, terra di accoglienza e tolleranza, alla quale rendo omaggio facendomi portavoce di Amnesty International e Medici senza frontiere, due organizzazioni con le quali sono orgoglioso di collaborare». Luis Sepulveda, da sempre attivo nella difesa dei diritti civili e politici, esordisce e risponde così alla standing ovation che lo accoglie al Teatro Sangiorgi per la serata finale di «Paesaggi di mare», la rassegna itinerante promossa dall'Assessore regionale al Turismo Sport e Spettacolo Anthony Barbagallo, con l'ideazione e l'organizzazione di Antonella Ferrara, presidente dell'associazione Taobuk Festival.
I lettori di Sepulveda, tantissimi anche in Italia, non hanno voluto mancare all'anteprima nazionale del nuovo romanzo "La fine della storia". Un appuntamento culminato nella consegna a Sepulveda del Premio Sicilia, a lui conferito dall'Assessore Barbagallo per l'eccellenza della sua produzione letteraria e i valori civili e umani che trasmette.
«Con Paesaggi di mare - ha sottolineato l'assessore Barbagallo - abbiamo aperto in Sicilia una nuova porta per i flussi dei visitatori attratti dal turismo culturale: grandi testimonial della letteratura e delle arti hanno promosso itinerari turistici di straordinaria bellezza. Sono questi i progetti di punta attraverso i quali puntiamo a destagionalizzare l'offerta turistica e culturale».
Sepulveda parla con la forza e il coraggio delle opinioni: «Trump? La sua elezione è il sintomo di un sistema che non funziona. Se fossi un cittadino americano non avrei votato nè lui nè la Clinton, ma mi sarei speso per portare avanti un candidato più serio e attendibile come Sanders». Eppure lo scrittore si dice ottimista: «i giovani di oggi, liberi da dogmi e lontani da ogni settarismo, sapranno costruire una società più generosa e davvero democratica».
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia