CATANIA. Catania e la sua periferia vista attraverso la storia di un boss decaduto e di una donna che cerca una vita migliore. È lo sfondo di Malarazza, secondo lungometraggio di Giovanni Virgilio, le cui riprese partono il 3 gennaio.
La giovane Rosaria è sposata a Tommasino Malarazza, boss decaduto del quartiere in cui vivono, Librino. Costretta a sposarsi perché rimasta incinta, la donna è sfruttata e maltrattata dal marito. Può sempre contare sull'aiuto di Franco, suo fratello, un uomo di grande cultura costretto a vivere in condizioni da esiliato perché trans.
La morte di Tommasino sembra dare una svolta alla vita di tutti, soprattutto a quella
di Antonino, il figlio che Rosaria vuole salvare dalla vita di strada. Ma la libertà non è così facile da ottenere. Nel cast Stella Egitto, Paolo Briguglia, David Coco, Cosimo Coltraro e Lucia Sardo.
Il film è una denuncia alle condizioni della periferia siciliana, aiutate dalle amministrazioni locali ma non dal resto del Paese.«La storia dei Malarazza e di Rosaria - spiega il regista - ci farà capire che le periferie sono una parte integrante delle nostre città e lo stato di degrado in cui sono lasciate non fa altro che aumentare la microcriminalità. Sulla base della mia diretta esperienza ritengo che la nostra amministrazione ha fatto tanto per avviare un processo di integrazione delle periferie; quello che chiediamo al nostro Stato è di non restare a guardare».
Il film è prodotto da Movieside Cinematografica e Xenon Produzioni Cinematografiche in collaborazione con gli Studi Cinematografici Siciliani. Le riprese dureranno cinque settimane e si svolgeranno interamente a Catania.
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