Presentato l’ultimo spettacolo del cartellone della Compagnia teatrale Jonica, che sarà messo in scena sabato 11 e domenica 12 prossimi nel teatro Garibaldi di Giarre, per la regia di Eugenio Patanè. Si tratta di due atti unici. “Un posticino tranquillo” di Aldo Nicolaj è la rappresentazione nevrotica di una coppia stanca di tutto, desiderosa solo di stasi e di silenzio. Per realizzare tale ambizione, gli stravaganti Lello e Magda (Gaetano Venuto e Marika Mannino), compiono una strage familiare che si espande altresì alle maestranze dell’edilizia intenti a costruire nei pressi del loro “posticino tranquillo” e ad alcuni campeggiatori religiosi. L’arrivo inatteso di Folco (Sebastiano Lo Faro), l’ultimo zio della coppia, genererà una estrema “buona azione” da parte di quest’ultima.
Il testo, irriverente, è un concentrato di cinismo e di accadimenti quasi incredibili, per la loro stranezza o eccezionalità. Il percorso intrapreso per la messinscena si è molto basato sullo stato di alienazione mentale dei protagonisti; sulla sconvenienza assoluta trasfigurata in esigenza imprescindibile; e infine, sul disturbo antisociale di personalità. I personaggi suscitano reazioni contrastanti (dall’indignazione al riso), alla luce della voluta sproporzione degli elementi costitutivi del momento drammatico.
“La Morsa” di Luigi Pirandello è la storia di un adulterio il cui pregio principale è l’approfondimento psicologico dei sentimenti in contrasto dei tre protagonisti: l’appassionata e spontanea Giulia (Adele Nicotra), il freddo e vendicativo marito Andrea (Giambattista Galeano), il pusillanime amante Antonio (Adolfo Ursino). Il timore di essere scoperti turba profondamente Giulia e Antonio, con un crescendo alimentato con spietata consapevolezza dalla volontà di vendetta di Andrea, che stringe gradualmente i due in una morsa implacabile.
La vera protagonista della commedia è Giulia che si trova all'epilogo della sua relazione adulterina con l'amante Antonio. Il marito Andrea ha scoperto i due amanti e vuole dunque vendicarsi di entrambi, stringendoli in una morsa di accuse. In un dialogo serrato con la moglie, Andrea finge all'inizio di non sapere nulla, ma con un incalzante gioco di allusioni e mezze parole, all'improvviso rivela la sua scoperta e violentemente incalza la moglie sopraffatta e attonita, incapace di difendersi dalle accuse del marito, pure lui in fondo colpevole per averla trascurata.
Giulia rimane sola di fronte alla volontà di vendetta di Andrea perché le viene a mancare anche il sostegno dell'amante Antonio che vigliaccamente, nel frattempo, la abbandona alla furia del marito. Andrea caccia la moglie di casa proibendole di vedere per l'ultima volta i suoi figli e quando Giulia, che pure dice di continuare ad amarlo, disperata minaccia di uccidersi con indifferenza, lui la incita a farlo. Un colpo di pistola risuona nella stanza dove Giulia sconvolta è andata togliersi la vita e al sopraggiunto Antonio, Andrea dirà: «Tu l'hai uccisa!».
Al di là delle leggi sociali, Giulia, l’adultera, si scoprirà essere intimamente più buona e umana dell’uomo che ha tradito. Completano il cast la domestica, Anna (Bernardet Anastasi) con la partecipazione dei giovanissimi Riccardo Paiotti e Matteo Di Franca. A impreziosire l’atmosfera, in Musica, ci saranno le brave Lorella Lombardo, al violino e Federica Di Bella, al flauto traverso. Nell’allestimento scenografico, inoltre, saranno presenti dei manufatti lignei, artigianali, creati da Gioacchino Santitto. Si tratta di pezzi di legno raccolti in solitudine sulla spiaggia, lavorati mantenendo la loro sostanza permanente che ne rivela la profonda essenza.
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