Comincia a prendere forma il “nuovo” Museo di Zoologia del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania. La struttura è il più antico museo scientifico siciliano.
La sua fondazione risale al 1853 ad opera del professore Andrea Aradas. Inizialmente era ospitato al Palazzo centrale dell’Università di Catania, poi dal 1922 è stato trasferito nella sede attuale di via Androne 81, all’interno della sezione di Biologia animale, un edificio in stile liberty appositamente edificato. È costituito da un salone di 230 metri quadrati a piano terra e un ballatoio di 80 metri quadrati al primo piano.
Nel precedente allestimento, al piano terra erano esposti, dietro vetrine tematizzate per biomi, un centinaio di esemplari di mammiferi, rettili e uccelli, provenienti da tutte le parti del mondo, mentre al primo piano si trovavano, conservate in armadi d’epoca, le collezioni di invertebrati e Uccelli.
Il nuovo allestimento progettato dagli architetti Sebastiano Pulvirenti e Barbara Carfì prevede una disposizione open degli esemplari e lo sfruttamento anche dell’ampio spazio della cubatura dell’edificio e, proprio in questi giorni, gli allestitori di Skenarte di Marco Libertino – coordinati dal prof. Giorgio Sabella responsabile scientifico e dal dott. Fabio Massimo Viglianisi, responsabile tecnico e delle attività didattiche – hanno posizionato il cranio di un capodoglio (Physeter macrocephalus) uno degli animali più grandi al mondo, che i visitatori potranno ammirare sospeso nel salone a 5 metri di altezza.
L’allestimento vedrà il posizionamento sospeso anche di rapaci di grandi dimensioni, mentre i grandi mammiferi europei ed extraeuropei (come un grande orso polare, un enorme alce canadese, una splendida tigre, un Sitatunga e varie altre specie, molte delle quali a rischio, sia di marsupiali che di felini), acquisiti nel 1986, saranno posizionati su pedane a forma di isola al centro del piano terra per averne una visione a 360°.
Particolare spazio verrà dato anche agli uccelli più piccoli del mondo: i colibrì. Il Museo conserva, infatti, la collezione più ricca in esemplari rispetto alle altre presenti in Italia. Nei giorni scorsi il museo è stato visitato anche dalla prof.ssa Germana Barone, delegata al Sistema Museale d'Ateneo.
All’interno del museo sarà possibile visitare la collezione di oltre 160 uccelli donata nel 1911 dal Circolo dei Cacciatori della provincia di Catania e la collezione del Barone Michele Auteri, costituita da un migliaio di uccelli prevalentemente esotici, donata nel 1923 da Angelina Paternò Castello di Biscari. Diverse sono inoltre le collezioni di invertebrati marini e terrestri.
Caricamento commenti
Commenta la notizia