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La sposa, micromonologhi al femminile al Canovaccio di Catania

“La sposa” si basa su un desiderio autentico: indossare l’abito della propria madre in una rappresentazione teatrale e renderlo personaggio. Il regista ha raccolto questa sfida, pensando una rappresentazione dal titolo, appunto “la sposa”. Poi bisognava pensare alle attrici, le spose in scena, e si sono scelte le compagne di viaggio: sei spose bianche che racconteranno, sei storie di sposa, di matrimonio, belle, brutte , fantasiose , tragiche . Sei storie bianche in contrappunto che parlano di nascita, di crescita, di vita, di interruzione di vita, di morte. Due musiciste eccellenti hanno accettato anch’esse la sfida, contornando i monologhi con la loro musica polistrumentista dal vivo. Gli interpreti: Rosalia Cuciniello (La sposa dell’Harem), Rossella Massari (la sposa uxoricida), Maria Grazia Cavallaro (La sposa in viaggio), Susanne Poole (La sposa giovane ), Terri Gisi (la sposa canterina) Nunzia Russo (la sposa angelo) . E poi naturalmente, la sposa muta, Raffaella Savastano, quella dell’abito da sposa sullo sfondo come un presagio, con una scena onirica assolutamente bianca. Le spose sono accompagnate da una “Animella danzante “, Marcella Martusciello, che rappresenta la coscienza, l’anima, il substrato delle “spose “. La sposa muta, attraverso la voce recitante della attrice Cinzia Mirabella, evoca un’antica storia della tradizione orale da raccontare: Il rito di San Raffaele ed il pesce, le fanciulle senza marito dovevano baciare il pesce di san Raffaele, sperando di maritare ed infatti l’astratto scenico dei monologhi intrecciati, si alternerà alle storie popolari, ai miti, ai riti ricorrenti, al loro modo di essere raccontate. Due serve di chiesa, due sagome con voce fuori campo, si contrapporranno col loro linguaggio quotidiano e popolare al linguaggio lirico delle spose. Il bianco fantastico e surreale della scena sarà quindi macchiato da una pozzanghera nera, la realtà del quotidiano, dello sboccato, del maldestro. Alla fine anche le spose totem, si scioglieranno e tutte balleranno una danza liberatoria, alla vita? Forse.

Itinerarte. Direzione artistica Rosario Liguoro; Regia Rosario Liguoro; Coreografie Elena D’Aguanno;Supervisione Raffaella Savastano; Con Rossella Massari, Rosalia Cuciniello, Susanne Poole, Nunzia Russo, Maria Grazia Cavallaro, Terry Gisi Marcella Martusciello; Musica dal vivo Monica Neri- organetto lira calabrese ciaramella percussioni, Rita Tumminia-organetto voce percussioni;Presenza scenica, La sposa muta Raffaella Savastano; Costumi Ente Teatro Cronaca; Scenografie Raffaella Savastano; Disegno Luci Ciro Di Matteo; Amministrazione Percorsi di scena; Produzione Akerusia Danza

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