
Arriva Fiorella Mannoia per due date in teatro nelle principali città della Sicilia: il 22 aprile canterà al Teatro Metropolitan di Catania, il 23 aprile sarà invece al Teatro Golden di Palermo.
«Mi sento felice perché dopo due anni e mezzo finalmente possiamo rivedere i teatri pieni e ricominciare una vera tournée che purtroppo non avevamo potuto fare per i motivi che conosciamo. Certo, con quello che sta succedendo non siamo nello spirito migliore, ma questo è il nostro lavoro e tutti lavorano nonostante quello che sta accadendo. Il nostro mestiere è questo e cerchiamo di intrattenere la gente e dare delle emozioni perché è quello che sappiamo fare».
«Spero che siano due ore di emozioni in cui come sempre ci si divertirà, commuoverà e si rifletterà su tanti argomenti. È un po’ la prerogativa di tutti i miei concerti: si ride, ci si commuove, si pensa».
«Durante le registrazioni del programma inaspettatamente mi sono trovata a cantare canzoni che non avevo mai cantato, che mi ha fatto piacere cantare e che quindi riporterò sul palco. Anche il palco stesso richiama il programma, ci sono le lampadine viste in studio in questi mesi, perciò abbiamo voluto riportare un po’ “La Versione di Fiorella” nel teatro».
«In questi cinquant’anni di carriera ho avuto molto di più di quello che avrei mai potuto immaginare nei miei sogni di ragazza. Ho cantato con i più grandi artisti italiani e ho cantato le canzoni dei più grandi artisti italiani. Perciò non c’è niente che io possa ancora desiderare. E ancora non è finita perché cambiano le generazioni e continuo a collaborare con gli artisti, anche con quelli di nuova generazione. Credo di aver raggiunto traguardi che neanche immaginavo di poter raggiungere. Continuo a fare il mio mestiere e sono sempre a caccia di belle canzoni perché noi viviamo di belle canzoni, se non abbiamo le canzoni non andiamo da nessuna parte».
«Non amo dare consigli, ognuno deve fare la propria strada. L’unica cosa che posso dire, non solo alle giovani donne ma ai giovani in generale, è "leggete". Perché se non leggete non scrivete e non cantate perché per capire determinate canzoni e per poter scrivere determinate canzoni ci vuole un bagaglio culturale che solo la lettura può dare».
«Abbiamo aspettato tanto per riuscire a ripartire ed è ovvio che adesso nessuno di noi vorrebbe fermarsi più. Ci stiamo lavorando, mi piacerebbe».
«È una cosa che normalmente non programmo. Succederà quando arriveranno delle belle canzoni, come succede sempre».
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