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La ripartenza di Fiorella Mannoia passa da Palermo e Catania

Fiorella Mannoia (foto di Francesco Scipioni)

Arriva Fiorella Mannoia per due date in teatro nelle principali città della Sicilia: il 22 aprile canterà al Teatro Metropolitan di Catania, il 23 aprile sarà invece al Teatro Golden di Palermo.

Signora Mannoia, come si sente a tornare finalmente sul palco/come si sente ad essere finalmente tornata sul palco? Dopo due anni di fermo e con i teatri chiusi, che emozione la accompagna all'idea di tornare nei più bei teatri italiani?

«Mi sento felice perché dopo due anni e mezzo finalmente possiamo rivedere i teatri pieni e ricominciare una vera tournée che purtroppo non avevamo potuto fare per i motivi che conosciamo. Certo, con quello che sta succedendo non siamo nello spirito migliore, ma questo è il nostro lavoro e tutti lavorano nonostante quello che sta accadendo. Il nostro mestiere è questo e cerchiamo di intrattenere la gente e dare delle emozioni perché è quello che sappiamo fare».

Che tipo di spettacolo si deve aspettare il pubblico che verrà a vederla con la sua band a teatro?

«Spero che siano due ore di emozioni in cui come sempre ci si divertirà, commuoverà e si rifletterà su tanti argomenti. È un po’ la prerogativa di tutti i miei concerti: si ride, ci si commuove, si pensa».

Cosa le ha lasciato l'esperienza in tv con «La Versione di Fiorella» e quanto di questa esperienza (a parte il nome del tour) porterà sul palco?

«Durante le registrazioni del programma inaspettatamente mi sono trovata a cantare canzoni che non avevo mai cantato, che mi ha fatto piacere cantare e che quindi riporterò sul palco. Anche il palco stesso richiama il programma, ci sono le lampadine viste in studio in questi mesi, perciò abbiamo voluto riportare un po’ “La Versione di Fiorella” nel teatro».

Ha iniziato la sua carriera negli anni Sessanta e tra i tanti riconoscimenti ottenuti lo scorso anno ha ricevuto anche il Premio Tenco alla Carriera. C'è un ricordo di questa sua incredibile carriera che le è rimasto più impresso e cosa invece ancora non ha fatto ma vorrebbe fare?

«In questi cinquant’anni di carriera ho avuto molto di più di quello che avrei mai potuto immaginare nei miei sogni di ragazza. Ho cantato con i più grandi artisti italiani e ho cantato le canzoni dei più grandi artisti italiani. Perciò non c’è niente che io possa ancora desiderare. E ancora non è finita perché cambiano le generazioni e continuo a collaborare con gli artisti, anche con quelli di nuova generazione. Credo di aver raggiunto traguardi che neanche immaginavo di poter raggiungere. Continuo a fare il mio mestiere e sono sempre a caccia di belle canzoni perché noi viviamo di belle canzoni, se non abbiamo le canzoni non andiamo da nessuna parte».

Lei è impegnata come donna, autrice, interprete nella musica e nella vita sociale e politica, c'è qualcosa che oggi si sente di consigliare alle donne giovani che stanno intraprendendo il percorso musicale?

«Non amo dare consigli, ognuno deve fare la propria strada. L’unica cosa che posso dire, non solo alle giovani donne ma ai giovani in generale, è "leggete". Perché se non leggete non scrivete e non cantate perché per capire determinate canzoni e per poter scrivere determinate canzoni ci vuole un bagaglio culturale che solo la lettura può dare».

Dopo questa prima tranche primaverile, ha intenzione di portare questo tour live anche durante l'estate?

«Abbiamo aspettato tanto per riuscire a ripartire ed è ovvio che adesso nessuno di noi vorrebbe fermarsi più. Ci stiamo lavorando, mi piacerebbe».

Dobbiamo aspettarci nuova musica inedita a breve?

«È una cosa che normalmente non programmo. Succederà quando arriveranno delle belle canzoni, come succede sempre».

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