“Peppa è stata una rivoluzionaria, una donna che si è battuta per la sua gente e per difendere la sua terra. Ma di sicuro una donna che avrà sentito forte dentro di sé, tutto il peso della guerra”, così l’attrice Guia Jelo parla del personaggio storico Peppa La Cannoniera, protagonista dell’intenso, omonimo spettacolo in cui l’artista catanese dona corpo, voce anima alla patriota che si distinse durante l’insurrezione antiborbonica di Catania del 31 maggio 1860.
Lo spettacolo, nato dalla penna di Antonino Russo Giusti e diretto dal regista Turi Giordano, torna in scena al Teatro Brancati da venerdì 22 a domenica 24 aprile per 4 repliche. Al fianco della protagonista l’affiatata compagnia teatrale composta da: Cosimo Coltraro, Lorenza Denaro, Massimo Giustolisi, Emanuele Puglia, Nino Signorello, Gianni Sineri e Alessandra Pandolfini, Graziana Spampinato, Andrea Zappalà. I costumi sono delle sorelle Rinaldi, le luci di Antonio Licciardello, le scene di Jacopo Manni. La produzione è dell’Associazione Città Teatro – Centro di Produzione Teatrale con la collaborazione del Teatro Martoglio di Belpasso. Uno spettacolo che affonda le radici nella storia di Peppa la Cannoniera che fu protagonista della rivolta antiborbonica di Catania de 1860, ma a cui l’umanità della protagonista Guia Jelo non poteva non regalare nuove, coinvolgenti,sfaccettature.. “Ho lavorato – spiega Guia Jelo - per costruire un personaggio “femminilmente maschile” e sono certa che il pubblico saprà apprezzare la storia di questa grande eroina che chissà cosa penserebbe oggi della condizione dei siciliani”.
Oltre alla costruzione del personaggio, emerge soprattutto una grande artista che entra nei panni di un’eroina e che sente una grande remora nei confronti dell’atto compiuto da questa patriota. “Noi ci siamo attenuti alla storia – continua Guia Jelo - che vede Peppa come una donna di rivolta attiva, che lotta per difendere la sua terra e la sua gente. Non poteva, però, non emergere anche la pietas nei confronti dell’essere umano e delle sue azioni visto che, oggi più che mai, il tema della guerra e della lotta per difendersi torna prepotentemente attuale. Per questo, quando Peppa uccide i giovani soldati borboni per difendere i suoi compagni patrioti e dice “erano tutti figghiuzzi mei”, non ho potuto fare a meno di immaginare che in fondo lei abbia pensato che anche i soldati nemici erano tutti figli di madre”.
"Raffaello il figlio del vento" è l'ultimo e attesissimo spettacolo della rassegna "Battiti" di Palco Off, aderente alla Rete Latitudini, con la direzione artistica di Francesca Vitale e la direzione organizzativa di Renato Lombardo, che andrà in scena da Zō Centro Culture Contemporanee venerdì 22 e sabato 23 (alle 21:00) e domenica 24 aprile (alle 18:00) Un grande ritorno quello di Matthias Martelli, una delle rivelazioni teatrali degli ultimi anni. Attore, performer, giullare, scrittore, autore in un racconto avvincente e poetico su un grande genio dell’umanità: Raffaello Sanzio. Anch'egli di Urbino, come il grande maestro, pittore e architetto del Rinascimento; città “ventosa” come la definì Pascoli ne “L’Aquilone” e di vento davvero ce n’è fra vie e viuzze del piccolo borgo che fu uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano. Un vento che ha reso fiamma la scintilla radicata profondamente nella natura di Raffaello che ha divampato in tutta Italia. Il vento anche sinonimo di movimento continuo e libertà a simboleggiare i suoi continui spostamenti, i suoi viaggi nel nostro bel paese.
Martelli dopo avere visto ogni opera e letto ogni scritto di Raffaello, ne ha scoperto una personalità così sorprendente e inaspettata da volerne fare uno spettacolo che trasmettesse lo stesso stupore e la sua magnificenza. Raffaello Sanzio: il pittore della grazia e della perfezione. Cosi e stato definito per secoli. Ma dietro la figura mite e rassicurante del “pittore divino” si nasconde un genio dalla vita esplosiva, fatta di sfide e contraddizioni, di viaggi incessanti, amicizie granitiche, amori focosi, successi grandiosi e tragedie improvvise, passando persino attraverso polemiche con l’autorita del tempo. Matthias Martelli, accompagnato dalle musiche dal vivo del Maestro Castellan, riprende la tradizione del teatro giullaresco e di narrazione e trascina lo spettatore all’interno di un percorso appassionante, rendendo vivi i personaggi, entrando con le immagini e le parole dentro i capolavori di Raffaello, curiosando nei suoi segreti, per rimanere infine stupiti e affascinati di fronte alla sfolgorante esplosione di meraviglia e colori di questo gigante del Rinascimento. Uno spettacolo che vuole essere celebrazione della vita di un genio, ma anche risposta ad un’esigenza del presente: oggi, come non mai è necessario puntare a un nuovo Rinascimento dell’arte e della cultura nel nostro Paese. Dopo lo spettacolo la consueta chiacchierata con gli attori ed il nostro pubblico.
Musiche originali dal vivo Matteo Castellan; Disegno luci Loris Spanu; Costumi Monica di Pasqua; Produzione: Teatro Stabile dell'Umbria e DOC Servizi Regione Marche e AMAT;; Con l'amichevole e preziosa collaborazione di Eugenio Allegri Zo Centro Culture Contemporanee - P.le R. Chinnici, 6 – Catania; Venerdì 22 - Sabato 23 Aprile h. 21:00 - Domenica 24 Marzo h. 18:00; PALCO OFF - per info e prenotazioni 342 5572121 - [email protected]
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