«Il Teatro Stabile di Catania è come un ammalato che per guarire deve tornare a sé stesso, alla propria identità, ovvero alla letteratura teatrale siciliana e ad una bella, importante, squadra di attori che metta assieme talenti di varia provenienza con la scuderia ancora vitalissima degli attori catanesi». Lo ha detto il direttore Luca De Fusco presentando i 14 spettacoli del primo cartellone post Covid che avrà come titolo Cambio di Stagione e come claim Ricrescono le nostre radici, in programma da novembre 2022 a giugno 2023.
De Fusco firmerà due regie dedicate a Pirandello, compresa quella dello spettacolo inaugurale, ‘Così è (se vi pare)’ del 4 novembre, e quella di ‘Come tu mi vuoì del 20 gennaio: «Col primo spettacolo - commenta - metto assieme un grande vecchio come Eros Pagni, uno dei maggiori attori italiani viventi, con attori catanesi e non. Con il secondo, punto su una giovane, la mezza siciliana Lucia Lavia, con un’altra squadra di eccellenti attori, tra cui spicca il piglio vivacissimo di Alessandra Costanzo».
Ma non ci sarà solo Pirandello: «Come dimenticare Verga - prosegue De Fusco - e un’attrice catanese doc adorata in città come Donatella Finocchiaro? E come dimenticare Sciascia, affidato a un regista catanese di qualità come Giovanni Anfuso e ad un interprete di classe come Giuseppe Pambieri? Se dobbiamo tornare alla nostra identità non dimentichiamo però la drammaturgia contemporanea e lo facciamo con due testi molto diversi tra loro: uno di Claudio Fava sull’anniversario della morte di Borsellino; l’altro del premio Nobel Mario Vargas Llosa che traduce in teatro alcuni episodi del Decamerone. Significativa - osserva - anche la coproduzione con Scenario Pubblico per lo spettacolo Kristo, nuova creazione di Roberto Zappalà. Conclude la stagione un bagno nelle origini del Teatro stabile di Catania: L’altalena di Martoglio con una squadra di fuoriclasse catanesi come Tuccio Musumeci, Mirko Magistro e Guia Jelo. Ma la nostra rinascita deve essere principalmente il ritorno del nostro pubblico, dei nostri abbonati. Speriamo che - chiosa De Fusco - nomi come Gabriele Lavia, genius loci, Andrea Camilleri, Pamela Villoresi, Giovanni Esposito, Emilio Solfrizzi, Guglielmo Ferro, possano farci recuperare parte del pubblico che negli anni abbiamo perso».
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