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Caltagirone, il cammino religioso di San Giacomo nella lista del ministero del Turismo

Il cammino religioso di San Giacomo, che da Caltagirone porta a Capizzi, è nell'elenco del ministero del Turismo e potrà avvalersi del fondo creato per la valorizzazione e per la promozione turistica dei pellegrinaggi. In Sicilia, al momento, è l'unico. Si tratta di un fondo dedicato che è previsto per la promozione turistica, che ha al momento una dotazione totale di 3 milioni di euro.

 Il decreto pubblicato è solo un primo elenco di cammini religiosi. E' sempre possibile infatti presentare candidature, non ci sono scadenze, ma bisogna essere in possesso dei requisiti per l'inserimento nel catalogo.

Per il cammino di San Giacomo sono previste sei tappe:

  • Prima tappa: Caltagirone, San Michele di Ganzaria, Mirabella Imbaccari;
  • seconda tappa: Mirabella Imbaccari Piazza Armerina;
  • terza tappa: Piazza Armerina, Aidone, Valguarnera;
  • quarta tappa: Valguarnera, Assoro;
  • quinta tappa: Assoro, Nissoria, Nicosia;
  • sesta tappa: Nicosia, Capizzi.

In Sicilia sono una ventina i cammini religiosi. L’assessorato al turismo della regione Siciliana, nel 2016, in una brochure inserì tra i più noti "Il trekking del Santo, l'eremita Nicolò Politi, da Adrano ad Alcara Li Fusi; il cammino di Santa Rosalia, dal Santuario di Monte Pellegrino all’Eremo di Santo Stefano di Quisquina; le vie Francifene, da Palermo ad Agrigento, il cammino francescano di San Felice, da Tusa a Nicosia; cammino delle Madonna delle milizie, da Avola a Donnalucata; il cammino dell'anima, dal Santuario di Dinnammare, sui Monti Peloritani, al Santuario della Madonna di Tindari; la via dei frati, da Caltanissetta a Cefalù; la via dei tre santi, da Messina a Lentini e da Lentini a San Fratello; il cammino di San Teotista, dall’abbazia del borgo di San Nicola de’ Nemori al Monte Eurako (noto come Monte San Calogero) in territorio di Caccamo; il sentiero del beato Guglielmo, dal castello medievale di Caccamo all’eremo San Felice (da lui edificato attorno al 1300), nella riserva naturale orientata di Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto; il cammino dei santuari madoniti, dal santuario dello Spirito Santo a Gangi al santuario di Gibilmanna a Cefalù; il sentiero della pace, raggiunge la Madonna dell’alto a quota 1.800 metri, in territorio di Petralia Sottana; il cammino dei Ventimiglia, da Geraci Siculo a Castelbuono; cammini e trazzere mediterraneee, trekking urbano alla scoperta di interessanti curiosità sulle tracce dei cavalieri e dei pellegrini a Palermo (chiesa di Santa Cristina la Vetere) a Piazza Armerina e sulle Madonie (via Francigena madonita); sui passi di Corrado Eremita, dal romitorio dei Pizzoni alla chiesa del Crocifisso di Noto Antica; viaggio dei ramara, festa dei rami,  dalla Chiesa di San Silvestro di Troina alla costa tirrenica per toccare il sacro alloro, attraversando i boschi dei Nebrodi; il trekking giornaliero dei santuari,  che permette di visitare il suggestivo eremo-santuario di Santa Rosalia alla Quisquina ed il santuario di San Giordano Ansalone, oltre alla suggestiva chiesetta di San Calogero; i pellegrini del vallone, da Milena, nel Nisseno, ad Acquaviva Platani; il cammino di San Michele Arcangelo, da castiglione di Sicilia al fiume Alcantara.

Un anno fa l’Assemblea regionale siciliana ha varato una legge per valorizzare e recuperare molti cammini della Sicilia, non solo religiosi. La legge ha anche istituito un coordinamento regionale che ha il compito di fare da tramite tecnico-scientifico fra i cammini, i loro gestori e fruitori, e l’assessorato al Turismo.

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