«Il Coraggio del male», il primo romanzo di Sebastiano Ardita (Bonfirraro Editore, 2024), procuratore della Repubblica aggiunto a Catania e componente della Direzione Distrettuale Antimafia, è stato presentato nei giorni scorsi a Catania dall’associazione Generattivi, cantieri di cultura e informazione, nel Centro Studi Laboratorio d’Arte del regista Alfredo Lo Piero. Presente l’autore, con lui ha dialogato la docente e scrittrice Lina Gandolfo che di Generattivi (presidente il giornalista Daniele Porto) è socia fondatrice e vicepresidente. Vari i temi affrontati e tratti tutti dall'avvincente storia che si snoda lungo la trama del romanzo, ovvero il rapporto d’amore tra i due protagonisti Stella e Domenico, la prima una studentessa universitaria attivista nei collettivi di Trento, il secondo un agente di polizia penitenziaria a Roma. Si è discusso di sentimenti ed emozioni, di percorso psicologico tra tormento e redenzione, di lotta tra il bene e il male. Il dialogo con l’autore è stato impreziosito dalle domande del commercialista Domenico La Porta sul significato storico e sociologico della trama del romanzo e del docente universitario Rosario Faraci sull’etica e il suo rapporto con la legalità. A tutte le domande poste e a quelle del pubblico, il procuratore Ardita ha risposto ricordando la genesi del romanzo e il significato di coraggio del male, il suo interesse a raccontare storie difficili inerenti il rapporto tra agenti di custodia e detenuti nel carcere, la sua volontà di non far passare in secondo piano una delle pagine più brutte del dopoguerra italiano, ovvero gli anni di piombo della lotta tra terrorismo e Stato. La serata è stata impreziosita dalle letture di brani del romanzo a cura dell’attrice Patrizia Auteri.