CATANIA. Tasi, per i catanesi piove sul bagnato. L'acconto, secondo uno studio elaborato dall'Ufficio politiche territoriali della Uil, comporta una spesa media di 74 euro nei comuni italiani capoluogo, ma a Catania la cifra è di 118. «Non va dimenticato — dice Fortunato Parisi — che una somma di pari importo andrà pagata a saldo entro pochi mesi». Il segretario generale della Uil etnea dice di comprendere lo sforzo di risanamento economico che impone scelte obbligate al Comune. «Ma — aggiunge — riteniamo utile offrire idee e spunti di collaborazione perché in futuro si trovino soluzioni capaci di rispondere meglio al disagio economico e sociale dei cittadini».
Lo studio Uil, ad esempio, distingue il costo Tasi per nuclei familiari con figlio e senza figlio. La media nazionale è di 140 euro nel primo caso con acconto di 70 euro da pagare entro il giovedì 16 e, nel secondo, di 156 con prima rata di 78, ma non a Catania, dove l'ammontare è indifferenziato: si tratta di 235 euro in totale e, appunto, 118 in acconto. «L'Ufficio politiche territoriali Uil — afferma ancora il segretario provinciale del Sindacato dei cittadini — ha raccolto ed elencato, inoltre, le molte soluzioni adottate dai comuni capoluogo di provincia per le detrazioni sulla Tasi 2014. Anche sulla base di questa tabella, siamo disponibili a un confronto con l'amministrazione comunale catanese, che possa servire a ridurre il rischio di iniquità contributive, ad esempio ai danni di chi ha ereditato una casa di medio-alto valore catastale ma ha reddito basso. Ci riferiamo ai pensionati che non potranno neppure beneficiare del bonus di 80 euro e, quindi, vanno incontro in queste settimane ad una riduzione secca e dolorosa del loro potere d'acquisto».
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