PALERMO. Il crollo del pilone? Per i tanti – numerosissimi e irriducibili - estimatori di Ikea della Sicilia occidentale potrebbe rivelarsi davvero una benedizione. Lo lascia intendere senza mezzi termini Valerio Di Bussolo, responsabile relazioni esterne di Ikea Italia. Ieri, a Catania, durante la presentazione dei risultati raggiunti dal colosso svedese dell’arredamento a basso costo in materia di sostenibilità dell’impresa, ha infatti detto: «Vogliamo aprire a Palermo. Il nuovo Ad, Belen Frau, ha confermato il piano di espansione su questa sede, per noi uno dei mercati più interessanti fra quelli non ancora coperti. Siamo però ancora alla ricerca di un terreno edificabile e, certamente, il crollo del pilone potrebbe accelerare i tempi». È successo infatti che quella quota dell’8% rappresentata dalla clientela delle province di Palermo e Trapani, dopo l’interruzione dell’autostrada si è ridotta di metà. Tradotto in soldoni: meno 5milioni di euro di fatturato (prima ammontava a 10).
«I fedelissimi resistono – commenta Di Bussolo – forse non vengono nel weekend, insieme alla famiglia, per vivere l’esperienza Ikea a 360 gradi, ma ci raggiungono durante la settimana». Il primo dato post-pilone è intanto la crescita dell’e-commerce con più commesse in arrivo da quell’area della Sicilia: palermitani e trapanesi acquistano online e poi ritirano la merce nel deposito Ikea di Carini.
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