CATANIA. «I fondi del ministero del Lavoro destinati agli ammortizzatori sociali dei lavoratori Tecnis potrebbero rivelarsi insufficienti. Il rischio di lasciare senza tutele 400 dipendenti siciliani, in Italia sono 688, è purtroppo concreto». Lo affermano Fillea e Cgil di Catania segnalando l'esistenza di una nota interna del ministero che chiede la «sussistenza della capienza di fondi stanziati per gli interventi per verificare la possibilità di poter espletare l'esame congiunto».
Per i segretari Giovanni Pistorio (Fillea) e Giacomo Rota (Cgil), «è un segnale d'allarme». «Anche se non lo si trova scritto ufficialmente da nessuna parte - aggiungono - appare chiaro che siamo di fronte ad una pericolosa insufficienza dei fondi. E appare chiaro che i lavoratori Tecnis, potrebbero pagare un prezzo salatissimo. In mancanza di interventi si rischia il tracollo delle attività senza nessuna possibilità di salvaguardia per i livelli occupazionali».
La Tecnis, che ha sede a Catania e cantieri aperti in tutta Italia, ha avviato il 9 novembre 2015 una procedura di ristrutturazione del debito che prevede il pagamento di tutti i creditori al 100% entro il 31 dicembre 2016. La Tecnis ha un valore della produzione di circa 300 milioni di euro all' anno. Il gruppo ha in portafoglio lavori complessivi per 1.300.000 euro.
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