CATANIA. “Sempre più gravi le conseguenze della politica estera sull’ortofrutta del sud Italia, in particolare sulla produzione agrumicola catanese e siciliana”, lo affermano i rappresentanti di Agrinsieme Catania denunciando la grave situazione in cui si trova il comparto.”
“Ci troviamo davanti ad un’enorme massa di agrumi che arriva dai paesi dell’altra sponda del Mediterraneo e che si sta riversando su sul mercato europeo e italiano deprimendo ancor più le nostre quotazioni che sono già in ribasso”, continuano da Agrinsieme.
Per questo motivo Agrinsieme Catania, “sollecita con forza l’applicazione della clausola di salvaguardia, prevista negli accordi gli accordi euromediterranei, per bloccare le importazioni extracomunitarie e rilanciare così la commercializzazione dei prodotti agrumicoli del nostro territorio.”
“Inoltre dall’1 gennaio il mercato russo è stato chiuso alla Turchia - secondo fornitore della Federazione russa per gli agrumi – è questo sta compromettendo la già complicata situazione del mercato ortofrutticolo italiano ed europeo”, spiegano i rappresentanti provinciali di Agrinsieme.
Il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari e Copagri ricorda come la Turchia, nel 2013, ha esportato agrumi nella Federazione russa per un valore di 347 milioni di dollari (rappresentando il 24% delle importazioni russe di questo prodotto) incrementando negli anni successivi le esportazioni”.
“L’immissione sul mercato comunitario di agrumi turchi è solo l’ultimo, in ordine di tempo, problema che i produttori siciliani si trovano a fronteggiare – sottolineano da Agrinsieme Catania - gli agrumi siciliani, infatti, sono già fortemente penalizzati dal prodotto dei paesi mediterranei che arrivano sul mercato senza i requisiti di etichettatura e tracciabilità”. “A questo proposito chiediamo che siano stabilite rigorose barriere fitosanitarie capaci di prevenire l’ingresso di nuove pericolose fitopatie”, sottolineano i rappresentanti di Agrisieme Catania. “Negli ultimi anni abbiamo già fatto i conti con la ” tristeza”, per la quale abbiamo chiesto un forte sostegno finanziario pubblico per agevolare la ristrutturazione dell’agrumicoltura Siciliana, e ora vorremmo che si prevenissero fitopatie come il Citrus black spot e il Citrus greening che si registrano in alcune realtà produttive estere”, concludono dal coordinamento catanese di Cia, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari e Copagri.
Caricamento commenti
Commenta la notizia