CATANIA. «La procedura di licenziamento avviata dal direttore del Consorzio di Bonifica a Caltagirone per 15 dipendenti è di dubbia legittimità, sovverte gli effetti di una sentenza che aveva disposto la stabilizzazione di quei lavoratori e costituisce un precedente gravissimo per tutti i Consorzi siciliani. Ancora più grave che tutto ciò avvenga proprio quando Regione e organizzazioni sindacali stanno discutendo della riforma di settore». Lo afferma l’esecutivo regionale Filbi-Uila.
«Chiederemo a Fai Cisl e Flai Cgil - annuncia il sindacato di categoria della Uil - la convocazione di un attivo unitario regionale proprio a Caltagirone, perché la vertenza di quel Consorzio di Bonifica merita una decisa e ampia mobilitazione sindacale».
«Rispettiamo la legge regionale che prevede l’accorpamento degli undici Consorzi provinciali, ma - osserva il segretario nazionale Filbi-UIla, Gabriele De Gasperis - è assurdo che debiti pregressi per 160 milioni di euro vengano caricati sui due Consorzi, uno per la Sicilia orientale, l’altro per quella occidentale, in via di costituzione. La Regione trovi soluzioni perché i nuovi enti possano 'decollarè senza zavorra e non si trasformino in carrozzoni. Sulla questione attendiamo adesso un confronto politico, alla presenza dell’assessore».
«Non basta - rileva il sindacato - una discussione di tipo tecnico. Sia chiaro, comunque, che punto irrinunciabile di ogni trattativa è la salvaguardia dei livelli occupazionali e la individuazione di percorsi che diano risposte alle legittime rivendicazioni di 900 precari 'storicì. Sollecitiamo - conclude la nota - l’immediata chiamata in servizio degli stagionali per utilmente preparare la stagione irrigua».
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