CATANIA. «Lavoro e futuro» hanno scandito i dipendenti di Pubbliservizi, in piazza Duomo durante una conferenza stampa dei segretari di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli, Giovanni Musumeci
«Il 30 settembre la società partecipata della Città metropolitana - hanno ricordato i sindacalisti - rischia di chiudere, 380 famiglie catanesi vedono presente e futuro minacciati per colpe certamente non proprie"-
«Noi non stiamo alla finestra - hanno ribadito i sindacati - siamo in piazza, nelle strade, con i lavoratori della Pubbliservizi in crisi. Aspettiamo con ansia la riunione di domani fissata per le 16 in Prefettura, abbiamo le idee chiare e sappiamo che l’azienda può essere salvata. Non siamo sprovveduti, da tempo agli amministratori pubblici abbiamo offerto inascoltati proposte e idee per impedire il tragico, evitabilissimo epilogo della vertenza. Nei Palazzi - hanno aggiunto - qualcuno pensa di leggere la cronaca di una morte annunciata e, intanto, si occupa di campagna elettorale. Sia chiaro a tutti che non permetteremo di far morire Pubbliservizi, ne lasceremo che qualcuno speculi a fini propagandistici sulla sorte di 380 lavoratori e delle loro famiglie».
«Esiste una strada praticabile, che abbiamo indicato da tempo a Regione e Città Metropolitana - hanno concluso Rota, Attanasio, Meli, Musumeci, Foti, Ponzo, Lauricella e Cangemi - Serve un intervento straordinario, perché non si arrivi alla liquidazione della società. Se si vuole, si può. Ascoltiamo buoni propositi, ma adesso è tempo di fatti».
«I politici hanno sfasciato Pubbliservizi, ora devono metterla a posto - ha detto uno dei lavoratori, Giovanni Zucchero - Sapevano cosa stava succedendo, ma nessuno ha preso le giuste precauzioni per ricapitalizzare l’azienda e rimediare a questa situazione. Siamo stanchi di essere presi in giro. Vogliamo risposte certe, non chiacchiere».
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