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La Filca Cisl di Catania: «Edilizia in ripresa, ma per le opere pubbliche serve più rapidità»

Più 18 % di lavoratori, più 11 % di imprese rispetto al passato e oltre 80 milioni di euro di massa salariale: il settore delle costruzioni a Catania marcia a doppia cifra. I dati sono stati resi noti durante l’XI Congresso della Filca Cisl di Catania, per la quale è necessario «consolidare la ripresa con rinnovo dei contratti, una maggiore sicurezza, adeguamenti salariali, incalzare gli enti appaltanti per la spesa delle risorse con l’avvio della progettazione dell’esecuzione di opere come fognature, raddoppi ferroviari, mantellata del Porto, sicurezza della zona industriale».
I lavoratori attivi - secondo i dati della Cassa Edile di Catania - sono 10.143 (+18,09%), le imprese attive 2.331 (+10,68%); le ore lavorate 7.601.139 (+32,59%). La massa salari è di 80.544.881 euro (+33,75%).

«Stiamo uscendo dalla crisi - ha detto il segretario Nunzio Turrisi - grazie agli incentivi statali per l’edilizia privata e per la promozione di un piano nazionale di interventi pubblici. Ma occorre lavorare insieme perché la ripresa sia strutturata e duratura, perché i lavoratori possano affermarsi e professionalizzarsi, perché le imprese possano innovarsi e patrimonializzare. A Catania - denuncia il sindacato di categoria - c'è il rischio che il «Patto» annunciato quattro anni fa si riveli un «Pacco», secondo l’espressione usata da Turrisi. «La stragrande maggioranza delle opere - dice - oggi avrebbe dovuto essere già in corso di realizzazione e invece sono fuffa. Un’incapacità di trasformare gli impegni in spesa effettiva, certificata anche dalla Corte dei Conti. Un esempio: per la mitigazione del rischio idrogeologico, in Sicilia su 789 milioni di euro disponibili, Catania non ha speso un euro. La verità che di burocrazia buona, efficiente ed efficace ce n'è poca. Scarseggiano i progetti e il personale tecnico adeguatamente preparato e retribuito».

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