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Droni e sensori per non sprecare, in Sicilia parte il progetto Acqua2

Droni e sensori per monitorare ed evitare lo spreco di acqua: sono questi due degli elementi essenziali di A.C.Q.U.A.2 , seconda fase ora avviata del progetto promosso dal Distretto produttivo Agrumi di Sicilia e dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar) dell’Università di Catania, con il contributo non condizionato di The Coca-Cola Foundation.
Acqua è l’acronimo di Agrumicoltura Consapevole della Qualità ed Uso dell’Acqua. La prima fase del progetto, terminata a ottobre 2020, è servita per creare una piattaforma WebGIS che ha permesso di fare una mappatura completa delle aziende di agrumi in Sicilia e un database delle analisi dei campioni di acqua. Delle 110 aziende coinvolte nel progetto il 20% ha mostrato di avere carenze di acqua e il 20% di essere in uno stato di potenziale spreco.

La seconda fase prevede l’installazione, in via sperimentale, di «sensori di campo» per la gestione efficiente dell’irrigazione, realizzati in diverse tipologie, e monitorati dal Dicar alcuni siti pilota, diversi per caratteristiche climatiche, culturali, e di terreno. Ad esempio, a Lentini, in provincia di Siracusa, ,nell’agrumeto dell’azienda sperimentale Palazzelli del CREA-OFA, già dotato di impianti pilota d’irrigazione, saranno ora installati dei sensori che insieme ai droni, usati per il telerilevamento, forniranno informazioni utili al confronto delle prestazioni dei diversi sistemi irrigui. E poi saranno elaborate delle linee guida diverse a seconda delle condizioni del terreno e del clima. Inoltre sarà implementata la piattaforma blockchain nata come output del progetto Social Farming 3. che «sarà utilizzata, oltre che per la tracciabilità delle produzioni, anche per il tracciamento dei fattori di uso sostenibile della risorsa idrica» ha spiegato Federica Argentati, Presidente Distretto Agrumi di Sicilia.

ACQUA 2 «è un ulteriore esempio di come una realtà internazionale possa contribuire, con soluzioni pratiche e insieme a tutti gli attori del territorio, al percorso di innovazione della filiera» ha concluso Cristina Camilli, direttore Relazioni Istituzionali di Coca-Cola Italia.

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