Attrarre investimenti, aumentare l’occupazione, creare un ecosistema favorevole allo sviluppo. Questo il principale obiettivo delle Zone economiche speciali siciliane presentate oggi a Catania nella sede di Confindustria, in occasione del roadshow “La Zes incontra i territori” organizzato dall’ ufficio del commissario della Zes della Sicilia orientale in collaborazione con l’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Catania, la CNA etnea e Confindustria per far conoscere le nuove opportunità rivolte alle imprese. Un mix di vantaggi fiscali, semplificazioni amministrative e investimenti infrastrutturali che potranno agevolare nuovi insediamenti produttivi in un’area da 3600 ettari che comprende i porti di Augusta e Catania, l’area industriale di Pantano D’Arci e altri agglomerati industriali del territorio. Nell'area orientale sono già stati attivati investimenti per 50 milioni di euro.
«Le Zone economiche speciali - ha dichiarato il presidente della Regione, Nello Musumeci - sono una opportunità strategica a disposizione di tutti, ma per essere raccolta ha bisogno delle imprese in grado di utilizzarla. Servono imprenditori vocati al rischio, competenti e strutturati, che producono merci richieste dal mercato. Naturalmente dobbiamo considerare il contesto in cui le Zes si trovano ad operare in Sicilia, all’interno di un territorio dove la rete infrastrutturale non è mai stata pensata e realizzata in funzione delle imprese, come invece al Nord. Dobbiamo cambiare dunque approccio, anche culturale, per ottenere risultati concreti dalle Zes, che non dobbiamo guardare come la soluzione immediata di tutti i nostri problemi. La Regione si è data finalmente uno strumento di programmazione come il Piano industriale regionale, ma questa è una partita che si vince tutti assieme. Il governo regionale è al fianco degli industriali per le iniziative già messe in cantiere, per quelle che prenderanno il via nei prossimi mesi e per quello che potremo avviare nel futuro».
“Occorre mettere in campo un grande spirito di squadra- ha dichiarato il presidente di Confindustria Catania Antonello Biriaco -. Gli strumenti e le risorse ci sono: Zes, Pnrr e Fondi europei possono segnare una vera svolta. Logistica connessa allo sviluppo dell'area portuale, industria manifatturiera e alta tecnologia i tre pilastri sui quali costruire una politica di attrazione degli investimenti nazionali ed esteri. Ma tutto adesso si gioca sul nodo burocrazia. Tempi certi e procedure veloci sono la prima condizione necessaria ad assicurare il successo delle Zes”.
Un concetto condiviso e rilanciato dal vicepresidente dell’associazione, Gaetano Vecchio che ha sottolineato l'importanza di intervenire su tre fronti: certezza delle risorse riperimetrazione, semplificazione delle procedure.
"Quella delle Zes è una sfida che non possiamo perdere - ha affermato la presidente della CNA, Floriana Franceschini - . Le Zone economiche speciali devono consentire alle aziende l'opportunità di uno sviluppo possibile, non foss'altro che per i sacrifici fatti e le difficoltà che ogni giorno dobbiamo affrontare svolgendo la nostra professione in un territorio così difficile e ostile come quello in cui operiamo".
“I commercialisti avranno un ruolo chiave - ha aggiunto il presidente dell’Odcec Salvatore Virgillito, non solo in riferimento agli aspetti contabili e amministrativi, ma anche per il grande impulso e lo slancio proattivo che potranno dare in fase progettuale. Questo strumento, atteso e importantissimo per la ripresa, grazie alla ritrovata centralità del Mediterraneo, potrà davvero essere strategico per quel rilancio socioeconomico del nostro territorio, ormai indispensabile”.
“Grazie all’avvio dello Sportello Unico Digitale, alle opportunità fiscali e finanziarie offerte dal credito d’imposta, dai nuovi Contratti di Sviluppo e dalle iniziative regionali, con l’applicazione dei necessari processi di semplificazione burocratica, la Zes rappresenta una opportunità in grado di incrementare l’attrattività del nostro territorio, e che in quanto tale deve essere ben illustrata anche con occasioni di incontro come quella oggi organizzata con i rappresentanti delle imprese e con gli enti locali interessati” - ha dichiarato il Commissario Alessandro Di Graziano-. “L’obiettivo infrastrutturale, anche grazie agli investimenti connessi al PNRR ed alla prossima programmazione europea, è quello di contribuire ad integrare la rete logistica connettendo al meglio i porti con il territorio di riferimento e migliorando l’offerta delle aree retroportuali in termini di servizi e funzioni. Processi ed azioni che devono essere inquadrate all’interno di una visione di sviluppo sostenibile e condivisa del territorio che permetta di rafforzare le realtà produttive già esistenti e di attrarne altre, aggredendo tutti gli aspetti che storicamente hanno rappresentato le maggiori criticità per gli investitori”.
“Per volontà del Governo Musumeci, l’Irfis ha avviato un percorso di sostegno alle imprese siciliane non solo sul piano finanziario, ma anche su quello dei servizi - ha specificato il presidente dell’istituto finanziario regionale, Giacomo Gargano-.In questo contesto la sinergia con i Commissari delle Zes in Sicilia serve da ulteriore volano per rendere concrete le azioni di sviluppo del nostro sistema imprenditoriale, incentivando anche le numerose imprese italiane a guardare la Sicilia quale utile e fertile terreno di crescita”.
Massimo Scatà, responsabile dell’Ufficio Zes dell’AdSP del Mare di Sicilia Orientale ha sottolineato l’importanza strategica della sinergia avviata con l’ufficio del Commissario finalizzata alla promozione di nuovi investimenti, ricordando come le Zes gravitino proprio attorno ai porti di Augusta e Catania che sono inseriti nelle reti trans- europee del corridoio scandinavo-mediterraneo-europeo.
"L’istituzione delle Zes è uno dei punti qualificanti dell'azione del Governo Musumeci - ha affermato l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano - . Un risultato estremamente importante per lo sviluppo dell'economia regionale. Ma non possiamo e non dobbiamo accontentarci solo di questo, adesso è fondamentale far funzionare le zone economiche speciali soprattutto in termini di attrazione e consolidamento di investimenti esteri. In questo senso va il protocollo che recentemente abbiamo firmato con Confindustria Sicilia ma anche la strategia della Regione che vede nelle attuali criticità del quadro geopolitico un'opportunità per la Sicilia di ritrovata centralità e attrattività per gli investitori esteri. Le Zes in questo contesto sono sicuramente la punta di diamante di questa strategia".
Uno scenario nel quale non può mancare l’apporto del sistema creditizio, come hanno sottolineato Salvatore Malandrino, regional manager Sicilia Unicredit e Nello Sartorio, direttore Area Impresa Sicilia di Intesa Sanpaolo che hanno di recente messo in campo accordi e risorse finanziarie ad hoc per sostenere gli investimenti nelle Zes siciliane.
A spiegare nel dettaglio il quadro normativo di riferimento e i vantaggi rivolti ai nuovi investimenti sono stati Massimo Cartalemi, project manager della Zes Sicilia orientale e Alberto Maria Fichera, delegato tecnico giuridico per le Zes di Confindustria Catania dello studio legale Vocati. I lavori della giornata, moderati dal giornalista Salvo Fallica, sono proseguiti con l’incontro dedicato ai rappresentanti degli enti locali.
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