Lo stato dell’arte del mondo dell’energia ma soprattutto le nuove frontiere e le sfide che attendono la Sicilia in tema di piano energetico, idrogeno, eolico, solare, biocombustibili, idroelettrico, ma anche Pnrr e Po Fesr 2021/2027, case green, efficientamento, decarbonizzazione. L'obiettivo è ridurre le emissioni di CO2 specialmente da parte delle aziende energivore in un contesto sempre più euro-mediterraneo. Questi e altri importanti temi al centro della riflessione nella V edizione della Giornate dell’Energia, la due giorni promossa dall’assessorato dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità della Regione Siciliana, nell’ambito di Ecomed Progetto Comfort al Centro fieristico di Misterbianco.
L'evento, voluto dall’assessore regionale Roberto Di Mauro e coordinato dall’energy manager della Regione Siciliana Roberto Sannasardo, ha registrato una nutrita partecipazione da parte dei rappresentanti istituzionali e dei top player del settore. «La nostra Regione ha il dovere di raggiungere l’obiettivo fissato dall’Unione Europea Fit for 55 - ha detto Di Mauro - che consiste di diminuire le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Abbiamo già fatto notevoli passi in avanti con 8 gigawatt, un risultato molto importante e decisivo che ci permette di rispettare i nuovi parametri di transizione energetica».
Prospettive, investimenti e innovazione le parole chiave sulle quali si sono concentrati gli interventi di numerosi e illustri relatori che hanno approfondito argomenti specifici e si sono confrontati sulle novità e sulle prossime azioni da mettere in campo. «Gli imprenditori hanno investito e continuano a investire in Sicilia - ha proseguito l’assessore -, terra fortemente destinata a ospitare risorse in questo ambito grazie al sole e al vento. Stiamo anche aggiornando il Piano rifiuti e, a proposito di economia circolare, proprio ieri ho avuto un incontro col ministro Fitto con cui abbiamo concordato un iter per velocizzare i tempi e concludere il prima possibile le due iniziative imprenditoriali molto importanti relative ai termovalorizzatori. Anche questo servirà al raggiungimento degli scopi previsti dall’Europa».
Il ruolo dell’isola è decisivo e strategico e le potenzialità, in parte ancora inespresse, sono molteplici con significative ricadute nel territorio in termini di occupazione, garanzia di futuro per chi lavora in questo comparto e nell’indotto che ne comporta, oltre agli aspetti di tutela ambientale e valorizzazione dell’attrazione turistica sempre più ecosostenibile, ad esempio nei trasporti. Per quanto riguarda le risorse stanziate dall’Assessorato attraverso i fondi europei sono oltre 600 milioni di euro divisi tra efficientamento energetico e fonti rinnovabili: «A queste somme si aggiungeranno quelle del Pnrr - ha specificato Di Mauro -. Siamo in attesa di conoscere le indicazioni ministeriali, mercoledì prossimo in Parlamento il ministro potrà dare delucidazioni sui capitoli di spesa che riguardano il risparmio energetico, dopo l’approvazione del decreto di ieri sul Piano nazionale di ripresa e resilienza».
Iniziative come Hard to Abate, che prevede notevoli somme a disposizione tramite Europa, Ministero e Invitalia per le aziende che presentano progetti innovativi con l’obiettivo di ridurre l'emissione di co2; Hydrogen Demo Valley, progettualità sull'idrogeno in Sicilia, le strategie regionali in questo senso, ad esempio l’insediamento dell’Osservatorio Regionale sull'idrogeno e la presentazione di un manifesto ad hoc sono stati discussi nella seconda giornata. Una sessione è stata dedicata anche alle comunità energetiche rinnovabili come opportunità per amministrazioni, cittadini e imprese. Tutte tematiche strategiche per lo sviluppo di un futuro ecosostenibile, rinnovabile e che salvaguardia il nostro pianeta, vittima del cambiamento climatico dovuto anche alle emissioni di carbonio nell’atmosfera. Infine, uno spazio è stato riservato alle associazioni come Ance, Cna Sicilia e Kyoto Club. Sul fotovoltaico ed eolico si è parlato anche delle novità normative nazionali e regionali che nei prossimi mesi cambieranno lo scenario delle aree idonee e non idonee ad accogliere impianti di produzione di questo genere con un focus sui siti attrattivi individuati dall’Assessorato, come ex discariche, cave e miniere che avranno priorità assoluta.
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