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Edilizia in crescita a Catania, la Filca Cisl: «Serve più manodopera qualificata»

Per il segretario generale della Filca Cisl Catania, Giuseppe Famiano, servono circa tremila lavoratori specializzati

«Il settore edile nel territorio di Catania, in questi ultimi anni, ha dimostrato una costante evoluzione, caratterizzata da segnali positivi di ripresa economica». Lo dimostrano i dati snocciolati dalla cassa edile, con circa 10 mila lavoratori dichiarati da ottobre 2022 a marzo 2023 e un aumento delle imprese che nello stesso periodo sono 2337 e crescita della massa salari che si attesta a 65.638.089,00 euro e 5.987.009 di ore lavorate». Per il segretario generale della Filca Cisl Catania, Giuseppe Famiano (nella foto): «Tuttavia, in concomitanza con questa crescita, è emersa però una criticità che sta mettendo a dura prova molte aziende del settore, in particolare la difficolta nel reperire manodopera, soprattutto qualificata. In vista dei lavori che devono partire a Catania e provincia - continua - servono circa tremila lavoratori, e la carenza di figure specializzate, come muratori, carpentieri, manovratori di mezzi pesanti, autisti e assistenti di cantieri, potrebbe compromettere seriamente anche l’avvio dei cantieri finanziati con i fondi del Pnrr».

«Occorre inoltre un ricambio generazionale all’interno del settore edile, molti lavoratori sono andati in pensione e non sono stati adeguatamente sostituiti da nuove leve, creando una lacuna di competenze e conoscenze che non è stata colmata in modo adeguato. - aggiunge - Inoltre, i decenni di crisi del settore edile hanno fatto sì che una parte consistente di manodopera abbia abbandonato il campo lavorativo o abbia deciso di reinventarsi altre professioni».

«Un altro elemento critico è la mancanza di formazione adeguata. - osserva - Durante le fasi di crisi, le opportunità di formazione e specializzazione per i lavoratori edili sono state limitate o non sufficientemente incentivanti. Ciò ha rallentato la crescita e l’aggiornamento delle competenze degli operatori già presenti nel settore». “Per affrontare questa complessa criticità, è essenziale un’azione congiunta di tutte le parti interessate. Le autorità pubbliche - conclude - devono incentivare e finanziare programmi formativi mirati a colmare le lacune di competenze nel settore edile», conclude.

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