«Accogliere un turista in casa è come ospitare un parente per qualche giorno. Hai piacere a raccontargli la città, cosa vedere e magari i negozi migliori dove comprare dell’artigianato». E se sei a Caltagirone, in provincia di Catania, artigianato fa rima con ceramica.
A raccontarlo all’Ansa è Rosa Maria Occhipinti, 68 anni. Fino al 2002 gestiva una pasticceria insieme al marito, ma una volta chiusa, su consiglio della figlia, ha deciso di diventare host e offrire il suo alloggio su Airbnb. D’altronde, proprio quell’anno, le opportunità turistiche si stavano moltiplicando con il centro storico appena entrato nella lista del Patrimonio Unesco.
E oggi Rosa Maria è orgogliosa ambasciatrice dell’unicità della sua città tra i viaggiatori di tutto il mondo. Dopo Vicenza città dell’oro e insieme a Volterra (Pisa) per l’alabastro, Caltagirone con le sue ceramiche è infatti il secondo distretto d’eccellenza scelto da Airbnb per la nuova campagna Made in Italy. Un progetto realizzato in partnership con Cna-Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa e con il patrocinio del ministero del Turismo, proprio per promuovere il «saper fare» italiano ai viaggiatori di tutto il mondo attraverso la rete degli host.
«Caltagirone è famosa per la ceramica e per l’artigianato in sè - racconta Rosa Maria - ma c’è tanto altro da vedere, dalle chiese ai musei alla Scala di Santa Maria del Monte», con i suoi 142 gradini e le piastrelle in ceramica con le raffigurazioni devote alla Maria Santissima.
Nonostante all’inizio non avesse familiarità con la tecnologia, la host ha superato ogni difficoltà e oggi è lei ad occuparsi della gestione dell’annuncio su Airbnb, così come ad accogliere gli ospiti. «Si crea un rapporto quasi di amicizia - dice - che poi si prolunga anche quando il turista se ne va. A volte ci scriviamo lettere, qualcuno telefona. C’è uno scambio di cultura, importantissimo, che prosegue nel tempo».
Così capita anche che sia proprio lei a suggerire dove scoprire le bellezze del territorio. Come la bottega di Desirée Delfino, a due passi da casa sua. Classe 1991, figlia d’arte, da qualche anno l’artigiana ha aperto il suo proprio negozio, dove realizza opere in ceramica e organizza anche corsi. «La ceramica di Caltagirone ha una tradizione secolare - racconta lei all’Ansa -. Bizantini, arabi, normanni: ognuno di loro ha lasciato tracce e stili diversi. Proprio per questo è così ricca di decorazioni. I turisti chiedono soprattutto teste di moro e pigne, che sono tipiche della nostra terra. Ma è impagabile vederli quando entrano in negozio e restano quasi travolti da tanti colori».
Il progetto Made in Italy vuole raccontare tutto questo, promuovendo il binomio ospitalità in casa e distretti dell’artigianato, con il vantaggio di distribuire i flussi turistici anche verso luoghi meno battuti, ma non per questo meno ricchi di scoperte e tradizioni, e di destagionalizzare gli arrivi, dando nuovo impulso anche al commercio degli artigiani. Tra le iniziative previste, una pagina dedicata in italiano e inglese per raccontare ai viaggiatori ciascun distretto, le sue produzioni e i principali monumenti della città; webinar informativi e materiali per gli host come mappe digitali, manifesti e contatti delle botteghe per andare alla scoperta del valore unico di tante creazioni.
Ma così il Made in Italy? «È la garanzia di un artigianato fatto tutto in loco», risponde Desirée. «Per me - aggiunge Rosa Maria - vuol dire due parole: eccellenza italiana».
In alto l'artigiana Desirée Delfino nel suo laboratorio di ceramica a Caltagirone e qui sotto Rosa Maria Occhipinti (foto di Orietta Scardino)
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