
“Vi scriviamo perché riteniamo sia giunto il momento che Enel Energia S.p.A. si prenda le proprie responsabilità nella vertenza Mics call-center”.
S’inizia così la lettera aperta che i segretari generali di Slc Cgil e Uilcom Uil Catania Gianluca Patanè e Gaetano Cristaldi hanno inviato ai vertici Enel, la più importante committente della società di call-center con sede a Motta Sant’Anastasia: “Da novembre dello scorso anno – scrivono ancora – denunciamo il comportamento della nuova proprietà di Mics Srl con stipendi pagati in ritardo già da settembre, appena un mese dopo la vendita a una nuova proprietà guidata da Federico Salmoiraghi. È doveroso ricordare come in passato, quando l’impresa faceva parte del gruppo Abramo, fosse sempre stata garantita la regolare corresponsione delle retribuzioni”.
Gli esponenti sindacali fanno appello a Enel: “Siamo certi che non vorrete rendervi complici di questa situazione, diventa urgente e necessario agire immediatamente per garantire diritti e tutele a lavoratori e lavoratrici”. Quindi, aggiungono: “La famiglia Salmoiraghi ha rilevato la società attraverso una procedura nazionale con il Ministero del Made in Italy quale garante dell’operazione e con il benestare di Enel Energia. In quella sede furono annunciati cambiamenti e prospettive di crescita sul territorio catanese. La realtà, purtroppo, è stata ben diversa con licenziamenti individuali e collettivi, il tentativo di affitto di ramo d’azienda mai pervenuto ad esame congiunto nonostante le nostre richieste, la messa in liquidazione della società pochi giorni dopo l’avvio della procedura. Sul fronte economico la situazione è drammatica. Oltre ai ritardi nei pagamenti che in molti casi risalgono a luglio con lavoratrici e lavoratori ormai allo stremo, denunciamo pure il mancato pagamento a distanza di oltre due mesi delle somme concordate con i 13 lavoratori che hanno aderito alla conciliazione in sede protetta. Siamo costretti anche a segnalare comportamenti che configurano una possibile appropriazione indebita con i mancati versamenti di somme trattenute dalle buste paga per la cessione del quinto, per il Fondo Pensione Integrativo e per le quote sindacali”.
I segretari generali di Slc Cgil e Uilcom Uil concludono evidenziando come “i dipendenti, nonostante tutto, abbiano continuato a garantire il servizio a favore di Enel Energia con professionalità e senso di responsabilità rispondendo con proteste legittime alla situazione appena descritta”. “A oggi – si legge ancora – la gestione è affidata al liquidatore Rosu Bogdan, che ci accusa ingiustamente di voler chiudere l’attività, mentre evita di fornire certezze sulle spettanze dovute. Contestualmente, si tenta di avviare un contratto con una realtà appena costituita (Textron), dotata di un capitale sociale di meno di diecimila euro che pone seri dubbi sulla credibilità dell’operazione. È opportuno sottolineare che, in data 1 settembre, la proprietà imputava ad Enel ritardi nelle fatturazioni di maggio e giugno come causa dei mancati pagamenti, assicurando comunque il saldo degli stipendi di luglio entro l’8 settembre: promessa, come altre, mai mantenuta. A questo punto riteniamo non più rinviabile un Vostro intervento. Da mesi sollecitiamo risposte senza riceverne alcuna, intanto i lavoratori che quotidianamente operano per conto di Enel Energia non percepiscono la retribuzione”.
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