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Salvini a Catania: "No ad ammucchiata, la via maestra sono le elezioni"

Matteo Salvini a Catania insieme al sindaco Pogliese

È arrivato nel primo pomeriggio al municipio di Catania, accolto da un pubblico diviso. Ad attendere Matteo Salvini a Catania, in piazza Duomo, da un lato i suoi sostenitori, dall'altro un gruppo di manifestanti che ha urlato "Buffone, buffone" ed esposto cartelli con scritto "vergogna" e "traditore". Dopo un breve saluto, il ministro ha raggiunto in municipio il sindaco Salvo Pogliese.

"Nelle prossime settimane, nel Paese e in Parlamento, si confronteranno due idee diverse di Italia: il popolo del sì e il popolo del no che mi sembra ben rappresentato dall'appello di Renzi. Io chiamo a raccolta l'Italia del sì. L'appello di Renzi è fondato sulla paura, paura di perdere la poltrona, di ascoltare il popolo e di cambiare. Cosa c'è di più bello, chiaro e trasparente che far decidere i cittadini, sulla manovra, sulle grandi opere?". Lo ha detto Salvini durante la conferenza stampa organizzata al Comune di Catania. "Ogni giorno perso è un danno per l'Italia. Renzi dice 'prendiamoci tempo', ma come, c'è una manovra ambiziosa da fare in autunno, sembra davvero surreale questo discorso. I no sono diventati troppi... La dignità e la concretezza valgono più dei ministeri".

"Le elezioni sono meglio di qualsiasi giochino di Palazzo alla Monti e alla Renzi. La presenza e la garanzia di Mattarella sono di tutela e di valore per il popolo italiano. C'è una crisi - ha aggiunto - c'è una manovra ambiziosa da fare in autunno e lasciamo passare il tempo? È assurdo: in una crisi qualunque Paese al mondo corre più possibile per uscire dalla crisi. Vogliono fare un governo? Auguri ma lo facciano in fretta". "Stamani - ha detto ancora - su un giornale ho letto 'Salvini ha fretta'. No è l'Italia che ha fretta".

E sull'apertura di Renzi ai Cinque Stelle: "Mi risultano che siano per ora numerose telefonate all'insegna della poltrona, per una ammucchiata per non mollare la poltrona. E' una certezza. C'era il patto della crostata, questo è il patto della poltrona. Per carità, io non faccio il santo però è veramente di uno squallore imbarazzante l'appello di Renzi ai 5 Stelle".

Per quel che riguarda il risanamento di Catania, ha detto, "all’inizio quel decreto era solo salva-Raggi. Ma noi da bastian contrari abbiamo detto che non ci sono sindaci o cittadini di serie A e serie B, o tutti o nessuno, c'erano anche Catania e Alessandria in difficoltà. Abbiamo mantenuto la parola, ora parte un percorso virtuoso".

 

 

In vista delle elezioni regionali "già la prossima settimana mi incontrerò con gli alleati del centrodestra e sicuramente parleremo anche d’altro". Salvini ha ricordato che presto si voterà in alcune regioni e "l'alleanza di centrodestra che ha vinto negli ultimi mesi dovrà concordare assieme candidati e programmi". Ha sentito per telefono esponenti del centrodestra? Gli è stato chiesto. "Non ho sentito nessuno, ma conto di vederli presto" considerando appunto che «tra poco» si vota in Umbria, in Emilia romagna e poi anche Marche.

"Abbiamo esteso l’aiuto ai romani inserendo i catanesi e cittadini di altri comuni, gli ultimi ad essere colpevoli di questo disastro, perché altrimenti il primo luglio a Catania sarebbe stato l’anno zero", ha detto parlando della norme che nel decreto crescita ha permesso di salvare Catania dal default. "In quel decreto crescita c'era solo il salva Raggi, sostanzialmente. E noi, che eravamo secondo qualcuno dei bastian contrari, dicevamo o tutti o nessuno. Parola mantenuta. Il percorso di riordino e di efficienza - ha concluso - è assolutamente meritorio. Il questo caso l’energia è stata ben spesa".

E poi contesta la misura tanto voluta da M5s: il reddito di cittadinanza. "Approfondiremo una cosa che mi hanno segnalato albergatori, imprenditori e agricoltori: alcune persone che lavoravano per loro la scorsa stagione estiva, quest’anno hanno detto 'no grazie perché ho il reddito di cittadinanza a cui aggiungo qualche cosa in nerò. Sarebbe un enorme problema. Non so se è qualche caso sporadico - ha aggiunto - però me l'han detto in Calabria e oggi in Sicilia e ieri l’altro in Puglia. Chiederemo di fare tutte le verifiche del caso perché non vorrei che qualcuno pensasse ad una repubblica fondata sulla assistenza. Se però non aiutiamo chi produce a pagare meno tasse, l’assistenza nel giro di due o tre anni esaurisce il pozzo e buonanotte. Ve lo dice uno - ha concluso - che l’ha votato quel provvedimento sperando che servisse a creare lavoro. Se ci dovessimo rendere conto che invece di creare lavoro, crea lavoro nero e toglie lavoro, sarebbe un problema".

Salvini ha parlato anche dei migranti a bordo di Open Arms, ferma da 10 giorni al largo di Lampedusa: "C'è questa Open Arms che ormai ha a bordo quasi 200 migranti, c'è la nave 'vichinga' norvegese, ci mancavano pure i vichinghi, che ne ha raccolti altri 180. Fra un pò arrivano Asterix, i Fantastici Quattro e poi nel Mediterraneo, insieme a Richard Gere, li abbiamo visti tutti. Siamo al surreale. Cercheremo di bloccare l’invasione dei vichinghi".

Il ministro ha poi citato gli ultimi dati relativi agli sbarchi. "Il 10 agosto 2018 eravamo a 19.058 sbarchi. Quest’anno siamo a 4.115 con 1.400 tunisini, 1.000 libici, 900 turchi, 400 algerini. Sicuramente ancora 4.115 di troppo, però ricordo che tre anni fa, d’estate, in un weekend ne arrivarono 13 mila".

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