A Bronte il restauro della chiesa San Vito, dei frati minori francescani, è rimasto in stand by per tre mesi e mezzo, ma l’ufficio tecnico comunale sostiene di non avere avuto notizia di sospensione dei lavori dall’impresa mentre i parrocchiani assicurano: «I lavori sono rimasti fermi dalla fine dello scorso luglio fino a metà novembre».
Un paio di giorni fa, due operai sarebbero tornati in cantiere, ma vista l’entità del restauro (sistemazione tetto e facciata, pavimentazione e ripristino intonaci interni) per eseguirli ne servirebbero molti di più, anche se la ditta da contratto ha tempo fino al 15 maggio 2020.
Su 799 mila euro di finanziamenti europei, la parte andata in gara (iva esclusa) è stata di 44.022,07 euro per la sicurezza del cantiere (non soggetti a ribasso) e di 508.584,46 euro per i lavori, che l’impresa s’è aggiudicati per 298.839,14 (ribasso del 41,2410%), con uno sconto di oltre 200mila euro. L’appalto, quindi, fra lavori e sicurezza ammonta a 342.861,21 euro (oltre iva al 10%).
Impossibile raggiungere l’amministratore della società telefonicamente, al numero disponibile su siti internet istituzionali, per capire perché dopo un paio di mesi dall’inizio hanno interrotto i lavori per tutto questo tempo. L’ingegnere Salvatore Caudullo, capo ufficio tecnico del comune di Bronte, tramite l’ufficio stampa ha precisato: «Si fa presente che all’Ufficio tecnico del Comune non risulta alcuna sospensione nei lavori di ristrutturazione della Chiesa». Intanto, tutto è rimasto fermo per tre mesi e mezzo, il materiale di risulta giace sul sagrato insieme alla sabbia per il calcestruzzo, sulla quale sono spuntati erbe e fiori, che danno un tocco di colore al cantiere. Della vicenda, ieri pomeriggio, abbiamo parlato con il sindaco Graziano Calanna il quale, tuttavia, fino a stamattina non ha fatto pervenire dichiarazioni in merito.
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