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Il ministro Cartabia a Catania ricorda Falcone e Borsellino: "Simboli della Sicilia"

Marta Cartabia - Giustizia

«Sto seguendo con grande attenzione le vicende che meritano un approfondimento». Così la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, durante un incontro al Palazzo di giustizia di Catania, dopo il caso del pestaggio dei detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere da parte del personale della polizia penitenziaria.

«Mi chiedo - ha aggiunto - come sia possibile che siano accaduti fatti così gravi e di grande turbamento per tutti. Desidero rinnovare la mia vicinanza a tutto il personale delle carceri italiane. Il loro lavoro è tanto prezioso quanto difficile e sottovalutato, e questo clima sociale lo rende più difficile. Molto spesso non guardiamo oltre le mura del carcere, ma dentro ci sono persone che svolgono un servizio essenziale per tutta la società e devono andare fieri sempre e portare con fierezza la divisa. Per questo la condanna deve essere ferma».

La ministra ha anticipato che nei prossimi giorni incontrerà la polizia penitenziaria e successivamente i provveditori. «Sono disposta a cambiare tutto e cercare di ottenere maggiori fondi, ma non possiamo difendere lo status quo». Lo ha detto parlando la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, a Catania. «Dobbiamo modificare il nostro modo di lavorare - ha aggiunto - altrimenti l’obiettivo resterà un’utopia che scaricheremo sui giovani perchè dovremo restituire i soldi all’Europa. Non voglio fare terrorismo, ma la responsabilità è davvero alta».

«Entrando in questo palazzo, ho avuto modo di apprezzare la 'Scalinata della giustizia', l’installazione artistica realizzata da liceali, per rendere omaggio a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, magistrati, simbolo di questa terra e, per parafrasare Bertold Brecht di un 'popolo che purtroppo ha ancora bisogno di eroì. La giustizia non è solo questa, ma ha bisogno anche di questo per contrastare le mafie con modalità diverse». Per Cartabia il contrasto e la prevenzione «devono assicurare risposte puntuali ed efficaci ai bisogni concreti dei cittadini, garantendo loro pronta tutela e rispetto dei loro diritti».

«Mai come ora - ha detto - ciascuno di noi è chiamato a fare la sua parte, in una stagione molto diversa, per fortuna, da quella così drammatica in cui operarono i due magistrati, ma una stagione ugualmente non priva di insidie. Ma anche di straordinarie e concrete nuove opportunità per tutti noi, occasioni di rinascita e di sviluppo che non dobbiamo lasciarci sfuggire».

 

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