«L'Unione Europea si preoccupi di promuovere maggiormente nei Paesi membri il consumo di frutta e verdura che apportano sicuri effetti benefici alla salute, come ormai conclamato da decenni, invece di aprire le porte all’utilizzo di insetti». È quanto afferma il presidente del consorzio Arancia Rossa di Sicilia, Gerardo Diana. «Apprendiamo dalla Regione - afferma Diana - che “la Ue ha portato gli insetti nelle tavole dei consumatori: larve gialle delle tarme (Tenebrio molitor, un coleottero), la locusta migratrice (Locusta migratoria), il grillo (Acheta domesticus), il tenebrione mugnaio (Alphitobius diaperinus) e tante altre ne arriveranno nei prossimi mesi: il grillo domestico tropicale, la mosca soldato nero” e che l’assessore Luca Sammartino ha chiesto al governo nazionale una pausa di approfondimento sulla questione dell’uso degli insetti a scopo alimentare».
«Siamo d’accordo - aggiunge - con la posizione espressa dall’assessore Sammartino durante l’ultima seduta della commissione delle Politiche agricole, dove sono state discusse le proposte sulle informazioni nelle confezioni dei prodotti a base di insetti da parte del ministero della Attività produttive e del ministero dell’Agricoltura. Riteniamo che il governo italiano debba spingere in UE verso il consumo, purtroppo sempre più in calo dell’ortofrutta italiana di qualità».
«Le Dop e le Igp siciliane - conclude Diana - sono ben 35, tutte di grande qualità e valore. Le Dop e Le Igp italiane sono 314, muovono un valore di 17 miliardi e sono un patrimonio da difendere e valorizzare, non solo per l’economia che creano ma anche e soprattutto per il loro inestimabile valore nutraceutico. Ci auguriamo che il governo nazionale si faccia interprete attraverso il ministero dell’Agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste, di questa nostra richiesta».
Ieri, 17 marzo, Sammartino aveva detto che «non si può affidare a un'etichetta di un millimetro la scelta consapevole dei consumatori sulla questione dell’uso degli insetti a scopo alimentare, serve un’etichettatura più evidente». Da qui la richiesta al governo di Roma di una pausa di riflessione e un approfondimento. «Serve innanzitutto un approfondimento sui rischi per la salute – ha aggiunto Sammartino – ma anche una più corretta informazione verso i consumatori per renderli consapevoli di ciò che stanno acquistando e mangiando: un’etichetta così piccola non va sicuramente in questa direzione». Secondo l’assessore, « c’è una notevole e ingiustificata esigenza di affrettare la loro commercializzazione a prescindere dall’esposizione a rischi per la salute, almeno per determinate categorie di consumatori. Invece, vanno rispettati il principio di informazione e soprattutto quello di precauzione. Il consumatore ha il diritto di scegliere se correre il rischio e, al contempo, occorre acquisire conoscenze sull’accettabilità sociale di questi nuovi tipi di alimenti. Infine, bisogna valutare l’impatto ambientale e come tutelare il Made in Italy».
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