Il controllo del territorio e degli organici sono stati al centro di un incontro a Catania tra una delegazione del sindacato italiano appartenenti polizia (Siap) ed il questore Giuseppe Bellassai, nel quale sono state evidenziate le «gravi difficoltà che la questura di Catania sta affrontando con uomini e mezzi impegnati in numerose vigilanze sparse per la città».
Il sindacato stima che oltre 80 operatori siano impiegati in attività statiche di vigilanza presso il Tribunale, gli ospedali, le otto sedi della questura e altri obiettivi, equivalenti a 40 equipaggi «che potrebbero - ritiene il Siap - essere utilizzati per la prevenzione dei reati e le indagini di polizia giudiziaria.
I rappresentanti del Siap hanno espresso «apprezzamento per le recenti operazioni di prevenzione dei reati e l’aumento degli equipaggi visibili» ma anche «preoccupazioni per la situazione dei commissariati sezionali, che sono sotto organico e non possono fornire un servizio dinamico nei quartieri» auspicando «un cambio di direzione nel contrasto e nella prevenzione con un
potenziamento significativo del personale dei commissariati sezionali per garantire una polizia di prossimità efficiente e visibile».
Il Siap ha assicurato il proprio «sostegno al questore», ma resta «preoccupato a causa della mancanza di rinforzi che costringe gli attuali operatori a enormi sacrifici individuali». Per il sindacato inoltre l’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico insieme all’ufficio denunce «deve essere potenziato e reso più dinamico sul territorio, fissando un numero di obiettivi ed equipaggi adeguati per la città».
Riguardo alla nuova sede della questura, bisognerebbe «trovare altre strutture». «L'unica soluzione possibile - sottolinea il Siap - è una riqualificazione delle sedi degli ex presidi ospedalieri abbandonati e la loro contestuale assegnazione alla questura di Catania, che potrà farne la sua nuova, ed unica, sede».
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