Il governo dovrà depositare entro due mesi tutti gli atti valutati i quali nell’agosto scorso fu disposto lo scioglimento del Comune di Palagonia per presunte forme d’ingerenza da parte della criminalità organizzata. Lo ha stabilito il Tar del Lazio in un’ordinanza istruttoria pubblicata nell’ambito di un ricorso proposto dagli ex amministratori della città della piana di Catania famosa per i suoi agrumeti per contestare il Dpr con il quale il 9 agosto scorso è stato sciolto il Consiglio comunale affidando la gestione della città a una Commissione straordinaria.
Il provvedimento di scioglimento - secondo la relazione del Ministro dell’Interno - è stato disposto dopo un monitoraggio avviato soprattutto in seguito all’omicidio di un consigliere comunale e del coinvolgimento in una vicenda processuale connessa di un altro amministratore.
Il Tar, rilevando che gli interessi dei ricorrenti possono essere adeguatamente tutelati con la fissazione al prossimo aprile dell’udienza per la trattazione nel merito della controversia, ha ritenuto necessario acquisire tutti gli atti del procedimento, privi di oscuramenti e completi della documentazione allegata; fermo restando il rispetto delle cautele imposte dalla natura «classificata» dei documenti stessi.
Assegnando il termine di sessanta giorni per il deposito, udienza di merito fissata il 24 aprile 2024.
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