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Fiumefreddo di Sicilia, un sopralluogo ai pozzi Bufardo per aumentare i prelievi

Nuova tappa dell’iter avviato dalla Regione per arginare la crisi idrica

L’esame è fissato per domani mattina (18 luglio), come nuova tappa dell’iter avviato dalla Regione per arginare la crisi idrica che attanaglia l’Isola: un sopralluogo a Fiumefreddo di Sicilia per verificare la possibilità di un aumento, per uso idro-potabile, del quantitativo d’acqua proveniente dal sistema di pozzi e gallerie Bufardo utilizzata dal Comune di Messina e dai paesi etnei di Mascali, Calatabiano e Fiumefreddo.

È questo il risultato della riunione svoltasi ieri mattina (16 luglio) in prefettura nella Città dello Stretto tra i dirigenti generali dei dipartimenti regionali Tecnico, Duilio Alongi, Agricoltura, Dario Cartabellotta, Acqua e rifiuti, Arturo Vallone, Autorità di bacino, Leonardo Santoro, nonché i capi degli uffici del Genio civile di Messina, Santi Trovato, e di Catania, Gaetano Laudani, e il sindaco Federico Basile. Un vertice voluto dal governatore Renato Schifani dopo la richiesta avanzata dal primo cittadino messinese nel corso dell’incontro con tutti i soggetti attuatori del Piano per l’emergenza idrica, che si è svolto la scorsa settimana a Palazzo d’Orleans. Durante il rendez-vous Alongi ha ribadito «la grande attenzione del governo regionale e in particolare del presidente Schifani per la città di Messina, con l’obiettivo di individuare una soluzione nel più breve tempo possibile. La presenza oggi di ben quattro dirigenti generali e degli ingegneri capo del Genio civile ne è la conferma. Dopo il sopralluogo si stabilirà come procedere, sentendo anche il Consorzio privato che è, comunque, titolare di una parte della concessione». Al momento, la fornitura idrica è suddivisa equamente tra uso idro-potabile e irriguo.

Intanto, dalle associazioni dell’agricoltura continuano ad arrivare Sos per la crisi nera che sta affrontando il comparto, ma anche bacchettate verso la politica. Il responsabile regionale di Legacoop Sicilia Agroalimentare e pesca, Mimmo Pistone, nel ricordare che «l’intera Sicilia è ormai stremata dalla siccità», rimarca come la «drammatica situazione sia figlia sì dei cambiamenti climatici ma soprattutto dell’incapacità, trentennale, della classe dirigente siciliana di avere una visione, una programmazione in grado di dotare l’Isola, terra tradizionalmente arida ed alle prese con strutturali problemi idrici, di infrastrutture degne di questo nome». Cia Sicilia orientale e Confagricoltura lanciano, invece, un appello ai governi nazionale e regionale per chiedere i ristori per i coltivatori della Piana di Catania a tre mesi dalla dichiarazione dello stato di emergenza e indicono una conferenza stampa per oggi 17, alle 10,30, presso la Camera di Commercio etnea, invitando tutti i sindaci della provincia anche per fare il punto sulla situazione.

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