Con 22 voti a favore della sospensione, sei voti contrari e due schede bianche, il plenum del Csm ha votato per la sospensione della consigliera laica Rosanna Natoli, avvocato di Paternò, eletta dal Parlamento in quota Fratelli d’Italia e molto vicina a Ignazio La Russa. Il verdetto dopo che la Procura di Roma l’aveva invitata a presentarsi per rispondere di rivelazione di segreti d’ufficio e abuso d’ufficio, anche se la Natoli ha ribadito che non c’è nessun atto di indagine dalla Procura di Roma nei suoi confronti. «Contro di me c’è stata una campagna di fango», messa in atto da una parte della stampa che mi ha definita «amica di un uomo: il presidente del Senato Ignazio La Russa è amico di più di mille persone a Paternò» e «io in quel paese ci sono solo nata perché c’è l’ospedale ma abito da un’altra parte», ha detto la consigliera non togata del Csm Natoli nel suo intervento al plenum.
Ad avviso della Natoli, non è ancora stato sfondato il soffitto di cristallo e di una donna che viene eletta dal Parlamento al Csm si dice che è amica di La Russa «e non per le sue competenze e capacità». E prima della decisione aveva detto: «Se il plenum voterà per la mia sospensione tornerò a fare la nonna, ho un nipote e me ne sta arrivando un altro a dicembre».
«Non mi dimetto, non accetto processi sommari», ha detto nel suo intervento. «Nessun atto di indagine è stato compiuto dalla Procura di Roma e non può una perizia di parte, per di più non giurata, e depositata da una parte che ha numerosi procedimenti penali e disciplinari» avere valore di prova in quanto «è un atto che non ha alcun valore probatorio». «La mia sospensione avalla un pericoloso precedente: basta che una procura formuli una iscrizione e si chiede la sospensione di un consigliere del Csm», ha aggiunto Natoli.
Il caso Natoli, secondo quanto si è appreso, è esploso dopo un suo incontro con il magistrato Maria Fascetto, in servizio a Catania e condannata in primo grado dal Tribunale di Messina, pertanto chiamata ad essere giudicata dalla commissione disciplinare del Csm, di cui fa parte proprio Natoli. Le due si sarebbero incontrate in uno studio di Paternò per parlare del procedimento in corso e Fascetto avrebbe registrato tutto.
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