Fare chiarezza sul futuro del polo catanese di STMicroelectronics e sul destino dei suoi lavoratori all'ombra dell'Etna alla luce del taglio delle spese annunciato dall'azienda e del calo del fatturato registrato nel 2024 dall'impresa. È questo l'obiettivo dell'audizione chiesta dalla deputata M5S Lidia Adorno che martedì prossimo, 11 febbraio, metterà attorno al tavolo della commissione Attività produttive pezzi del governo Schifani dirigenti Stm e della Regione e sindacati.
In rappresentanza della Regione sono stati invitati il presidente, Renato Schifani, l'assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo e il dirigente generale del dipartimento della Programmazione, Vincenzo Falgares.
«Il sito catanese di STM - dice Adorno, che sulla vicenda ha presentato pure un'interrogazione - va tutelato, garantendo al contempo che le scelte industriali in atto non penalizzino il territorio e i lavoratori. Negli ultimi anni l'impresa ha beneficiato di ingenti investimenti pubblici attraverso i fondi Pnrr e Fesr per sostenere la sua crescita. Non possiamo permettere che lo stabilimento etneo, dopo aver ottenuto risorse pubbliche importanti dalla Commissione Europea nell’ambito del Pnrr e dal Po Fesr venga penalizzato, né che possano esserci ridimensionamenti, rimodulazioni o tagli al personale».
«Uno degli aspetti che tiene in ansia i lavoratori e su cui va fatta chiarezza - continua Adorno - è capire se la produzione di carburo di silicio (SiC), utile per auto elettriche ed energie rinnovabili, verso la quale si è deciso di puntare con finanziamenti Ue di oltre 360 milioni, basti a compensare il possibile calo del silicio tradizionale, senza mettere a rischio posti di lavoro e competitività del sito».
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