Dalla Sicilia, una nuova strada per la terapia dei disturbi cognitivi in ambito psichiatrico, aperta dai ricercatori dell'università di Catania in collaborazione con l'Istituto italiano di tecnologia. Il team di studiosi, coordinato dai ragusani Francesco Papaleo dell'IIT e da Gian Marco Leggio dell'ateneo catanese, ha realizzato un'importante scoperta sul ruolo della genetica nella schizofrenia, dimostrando che l'interazione di due specifici geni (Dtnbp1 e D3) è determinante per migliorare l'efficacia dei farmaci antipsicotici.
Grazie all'uso di un database messo a disposizione dal National Institutes of Health (Usa) che include i dati di 393 persone affette da questo disturbo, i ricercatori hanno provato che i soggetti che presentano contemporaneamente variazioni dei geni Dtnbp1 e D3 mostrano migliori risposte terapeutiche.
L'articolo nell'edizione di oggi del Giornale di Sicilia
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