«La nascita di questa bambina - dice Massimo Cardillo, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt), commenta la nascita, all’ospedale Cannizzaro di Catania, di Alessandra, figlia della donna che ha ricevuto il primo trapianto di utero in Italia - è un risultato straordinario. Questa sperimentazione è ancora agli inizi, soprattutto per quanto riguarda gli interventi a partire da donatrici decedute, che sono solo il 20% dei già pochi trapianti di utero finora realizzati nel mondo».
Il direttore del Cnt sottolinea che «dal punto di vista scientifico è un successo per la Rete trapiantologica italiana: innanzitutto per tutti i professionisti dell’ospedale Cannizzaro e del Policlinico di Catania che stanno conducendo la sperimentazione e che hanno seguito fin dall’inizio il percorso della paziente, e poi per il Centro regionale siciliano e per il coordinamento nazionale che hanno lavorato al reperimento dell’organo». Per Cardillo «la piccola Alessandra oggi rappresenta per le donne nate prive di utero una speranza concreta di poter condurre una gravidanza ed è l’ennesima testimonianza di come la medicina dei trapianti e la donazione degli organi siano un valore da promuovere sempre di più».
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