L’Unità operativa complessa di odontoiatria speciale riabilitativa del paziente disabile (Osr): una medicina al servizio delle famiglie che vivono le difficoltà dell’assistenza ai pazienti con disabilità fisiche e psichiche. Nel 2003 due odontoiatri operanti presso l’ospedale Vittorio Emanuele di Catania, il dottor Giuseppe Riccardo Spampinato e il dottor Marco Terranova prestavano cure odontoiatriche ai pazienti disabili e ai soggetti con difficoltà di accesso e collaborazione alle terapie, per patologie genetiche o croniche. L’obiettivo era quello di mettere tali soggetti sullo stesso piano dei soggetti normali, garantendo pari dignità e opportunità e una ottimale assistenza sanitaria odontoiatrica pubblica: tale è la difficile missione di adempiere al diritto alla salute previsto dall’articolo 32 della nostra Costituzione e di mettere sullo stesso piano i cittadini e le famiglie meno fortunate rispetto al resto della popolazione. I dottori Spampinato e Terranova iniziano quindi a strutturare un sistema di cure odontoiatriche integrato partendo sin da una prima visita e valutazione diagnostica adatta alle particolari peculiarità del paziente disabile: un approccio valutativo completo sul piano fisico e psichico, avvalendosi anche della consulenza di altre figure professionali specialistiche (dal neurologo al cardiologo, dall’otorinolaringoiatra allo psicologo etc.).
Lo scopo era ovviamente quello di arrivare a un inquadramento approfondito del grado di collaborazione e autonomia del Paziente diversamente abile per strutturare cure odontoiatriche personalizzate limitando le complicanze e improntando alla massima efficienza il percorso di cure, senza spreco di risorse pubbliche. Si inizia a parlare di una sanità «senza barriere» e di una Odontoiatria Pubblica che si adatti alle esigenze del singolo cittadino, con un «Percorso diagnostico-terapeutico condiviso e personalizzato per i pazienti con multicronicità»: si rimodula una intera assistenza territoriale, al fine di realizzare un processo di umanizzazione delle cure, con ricadute positive per il paziente, per il suo nucleo familiare ed il contesto sociale a cui appartiene. I due odontoiatri sono stati di fatto antesignani di quello che diversi anni dopo sarebbe stato esposto nelle Linee Guide del Ministero della Salute del Gennaio 2019 : «Indicazioni per la presa in carico del pazienti con bisogni speciali che necessitano di cure odontostomatologiche». Si stabilisce che i soggetti con disabilità hanno il diritto di godere del migliore stato di salute possibile, definendo che la presa in carico fosse realizzata e modulata in base alle caratteristiche specifiche della persona con disabilità: ciò grazie a percorsi assistenziali ad hoc, in base al modello «Disabled advanced medical assistance» (Dama) volto all’obiettivo della prevenzione e della riabilitazione odontostomatologica complete, sul piano funzionale ed estetico. Il servizio di Osr è all’interno dell’ospedale Santa Marta e Santa Venera di Acireale ed è organizzato con una reception dove si svolge l’accoglienza e l’accettazione con un area gioco per i bambini, una stanza dedicata ai prelievi, una stanza con un riunito odontoiatrico per le visite fornito di una Tac con braccio per le cefalometrie opportunamente adeguata all’accesso dei pazienti disabili, un ambulatorio cardiologico, due sale operatorie, due stanze per la degenza fornite di tre letti dove ospitare oltre il paziente ed i familiari o caregiver, la sala per il risveglio post-intervento e attrezzata per il monitoraggio in terapia semi-intensiva dei pazienti critici , le varie stanza dei medici e del caposala e gli spogliatoi per gli infermieri ed il personale parasanitario. Dal 2010 il Servizio è divenuto centro di Riferimento Regionale per le Patologie del Cavo Orale nelle persone con disabilità e per i pazienti emofilici e Sla.
Tutto questo è stato possibile, oltre che per i lunghi anni di impegno e dedizione del professore Spampinato e del professore Terranova, grazie ad un accesso facilitato dato da ambulatorio itinerante, un call center dedicato (Speme - Società per la Promozione dell’Educazione Medica) ed una prima visita eseguita nel più breve tempo possibile. Il paziente speciale è gestito insieme alla sua famiglia o i caregiver con spazi, strutture e tempi adeguati. Raccolti tutti i dati necessari per la presa in carico del paziente, si raccolgono in un documento di sintesi o «passaporto odontoiatrico», per una gestione più semplice del paziente anche presso altre sedi.
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