
Sono stati eseguiti con successo nell’ospedale Garibaldi-Nesima di Catania i primi due interventi in Sicilia di radioembolizzazione per il trattamento di pazienti con epatocarcinoma in stadio intermedio-avanzato. Per l’Azienda ospedaliera di rilievo nazionale e di alta specializzazione (Arnas) Garibaldi di Catania, Centro Hub della Rete regionale dell’Epatocarcinoma, si tratta di un «importante traguardo nel trattamento dei tumori epatici», che rafforza «il suo ruolo di eccellenza nella lotta contro le patologie epatiche».
La radioembolizzazione è una tecnica innovativa mini-invasiva che consiste nell’iniezione di microsfere radioattive direttamente nell’arteria epatica che alimenta il tumore, permettendo una somministrazione mirata delle radiazioni e riducendo l’impatto sui tessuti sani circostanti. «Siamo orgogliosi - dice il responsabile della Unità Operativa di Epatologia e Coordinatore del Team multidisciplinare e del Pdta dell’Epatocarcinoma dell’Arnas Garibaldi-Nesima Maurizio Russello - di aver raggiunto questo importante traguardo. Questa tecnica innovativa offre una nuova opzione terapeutica per i pazienti non eleggibili a chirurgia, migliorando le loro possibilità di trattamento. Ciò conferma la validità del nostro approccio integrato».
«Con l’introduzione di questa nuova procedura - aggiunge dal canto suo il direttore generale dell’Arnas Garibaldi Giuseppe Giammanco - non sarà più necessario inviare i nostri pazienti presso altri Centri in Italia, riducendo notevolmente la migrazione sanitaria per questo tipo di tumore e confermando l'attrattività della nostra azienda ospedaliera, che vanta un Dipartimento oncologico di altissimo livello assistenziale».
«Il supporto dell’Assessorato regionale alla salute per il rapido avvio delle procedure autorizzative - prosegue Giammanco - è una chiara testimonianza della visione universalistica e orientata all’eccellenza della nostra regione nell’organizzazione dell’assistenza ai pazienti. Questo impegno riflette il mandato del presidente della Regione Renato Schifani e dell’assessore alla Salute Daniela Faraoni».
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