CATANIA. Riapertura di 14 asili nido su 15, allungamento, dalle 7.30 alle 18.30, dei tempi di permanenza dei bimbi e dei mesi di apertura, che passano da 10 ad 11, ed aumento del numero dei bambini da 530 a 740. Il tutto con una diminuzione del costo mensile per bambino da 1.414 a 892 euro, un abbassamento dei costi da 7.994.948 a 7.438.457 euro ed un aumento dell'occupazione. Sono i numeri di un progetto nato dalla concertazione con le parti sociali, presentato stamane nel municipio di Catania dal sindaco Enzo Bianco, che ha permesso il salvataggio degli asili nido della città. «È un piccolo miracolo. La precedente amministrazione aveva deciso, per far approvare il Piano di rientro, di chiudere gli asili nido. Grazie a questo progetto nato dal metodo della concertazione e che coniuga solidarietà ed efficienza potremo sottoporre al Consiglio comunale una delibera che consentirà di non chiudere gli asili, presidio fondamentale di una città che vuol dirsi civile». È stata operata una ristrutturazione totale del modello organizzativo e del rapporto tra numero di operatori e bambini per lattanti, semidivezzi e divezzi e ciò ha consentito di reinserire nell'assistenza ai bambini le coordinatrici precedentemente escluse dal lavoro, con una diminuzione degli educatori pubblici da 135 a 100 attraverso una mobilità volontaria nell'ambito dell'amministrazione. Inoltre per il pomeriggio, in relazione al numero degli iscritti, saranno utilizzati anche educatori delle cooperative private. Per garantire il 36 % previsto dal Piano di rientro è previsto il passaggio da un sistema con 60 diverse rette a due: 140 euro mensili per il periodo dalle 7.30 alle 14 e 250 per chi resta dalle 7.30 alle 18.30. Per garantire le fasce più deboli e le mamme lavoratrici ci sarà un accesso a punteggio in cui verranno privilegiati i parametri relativi al reddito più basso e al lavoro di uno o di tutte e due i genitori.
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