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«Quei gatti non possono essere spostati, quella è la loro casa»: sentenza del tribunale di Catania

Il giudice ha dato ragione alla tutor di una colonia felina: un’ordinanza comunale l'aveva obbligata a portare via gli animali su richiesta di una residente, che aveva visto nella loro presenza una limitazione del godimento della sua abitazione e del suo balcone

Una colonia felina non può essere sfrattata. Lo ha stabilito il giudice del Tribunale di Catania, che ha così dato ragione a tre associazioni animaliste intervenute a supporto di una «gattara» di Gravina di Catania, che con un’ordinanza era stata obbligata a spostare una colonia felina con l’ausilio dell’Asp dopo che una condomina aveva visto nei gatti della colonia, regolarmente registrata e con tanto di tutor, una limitazione del godimento della sua abitazione e del suo balcone.

La tutor della colonia, assistita dal legale Margherita Mannino, aveva chiesto la modifica dell’ordinanza, sostenendo che il provvedimento si scontrava con il divieto per chiunque di maltrattare i gatti che vivono in libertà, il diritto dei felini a non essere spostati in altro habitat, il diritto ad essere curati e nutriti proprio nel luogo dove si sono stabiliti. I presidenti delle associazioni Vera Russo (Le Aristogatte), Emanuela Tosto (L’Altra Zampa) e Lucia Fiore (Pan) hanno deciso di intervenire nella causa pendente a tutela dell’integrità e salute della colonia felina, rappresentate dagli avvocati Floriana Pisani e Tania Cipolla.

Per i legali il giudice ha emesso un «provvedimento unico nel suo genere avendo riconosciuto il legame fra colonia felina ed habitat», e chiarito che «lo spostamento della colonia felina possa, quantomeno in astratto, comportare un pregiudizio per gli animali». Il giudice ha chiarito che la disciplina invocata ovvero quella del mero prelievo dei cani vaganti e dei gatti sul territorio non è applicabile al caso delle colonie feline.

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