Si è svolta ad Acireale la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2024 del Tribunale ecclesiastico interdiocesano etneo, che per la prima volta raccoglie nei suoi uffici la provincia ecclesiastica di Catania comprendente l’Arcidiocesi di Catania, la Diocesi di Acireale e la Diocesi di Caltagirone. La cerimonia ha avuto luogo al Centro studi Gerlando Genuardi della frazione di Santa Maria Ammalati (Acireale) alla presenza, tra gli altri, del vescovo di Acireale Antonino Raspanti, dell’arcivescovo di Catania mons. Luigi Renna e del vicario generale di Caltagirone don Salvatore De Pasquale.
«Creare un tribunale interdiocesano - ha detto monsignor Raspanti - è prima di tutto una scelta di fraternità tra le Diocesi. Non bisogna trascurare l’importanza di questo tribunale, che esercita un ruolo fondamentale nella società cristiana. È essenziale accorciare i tempi del giudizio perché i fedeli possano avere l’opportunità di riavvicinarsi alla Chiesa e ai sacramenti. Bisogna essere però consapevoli del ruolo che ricopre il tribunale anche nel restituire serenità a coloro che ricorrono a questa scelta».
«Il Tribunale interdiocesano etneo - ha detto monsignor Renna - è una svolta nella vita delle Chiese che sono in Sicilia. È stata fatta questa scelta per stare vicino soprattutto alle coppie che desiderano fare chiarezza sul loro matrimonio e portare a termine un riconoscimento di nullità se ci sono le condizioni. I vescovi ed i parroci sono invitati ad essere prossimi alla gente non solo nella fase in cui c’è da decidere o da giudicare, ma in particolare in una fase, oserei dire, preventiva. Il matrimonio è un sacramento nel quale si celebra l’amore in Cristo».
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