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Olimpiadi di Tokyo, tramonta il sogno del pugile catanese Cavallaro: niente ripescaggio

Adesso non ci sono più dubbi: per la prima volta in 101 anni di storia, da Anversa 1920 a Tokyo 2020, nessun pugile italiano parteciperà alle Olimpiadi, dove i colori azzurri sul ring giapponese saranno rappresentanti da quattro ragazze: Giordana Sorrentino (mosca), Irma Testa (piuma), Rebecca Nicoli (leggeri), Angela Carini (welter). Infatti la 'Boxing Task Force' del Cio, organizzazione deputata alla gestione del pugilato nel torneo olimpico di Tokyo dopo la sospensione nel 2019 dell’Aiba, ha ufficializzato che, nella categoria dei pesi medi (69-75 kg) ad essere ripescato per l'Europa è lo svedese Adam Chartoi, e non l’azzurro Salvatore Cavallaro, che aveva sperato fino all’ultimo di farcela.

Infatti la carta olimpica non assegnata per il mancato svolgimento, a causa della pandemia, di uno dei tornei di qualificazione ai Giochi è andata a colui che, in base al ranking, era il pugile con il miglior piazzamento fra quelli europei. Questi, fa sapere la Task Force del Cio, è Chartoi, 16/o con 220 punti mentre Cavallaro è 17/o con 210 e quindi è fuori.

Si sperava anche in una rinuncia della federboxe svedese al posto disponibile per Tokyo, ma dal Comitato Olimpico dello stesso paese è arrivato il Sì, quindi il 25enne catanese Cavallaro se vorrà ancora coltivare il sogno olimpico dovrà puntare su Parigi 2024.

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