CATANIA. Un contributo determinante nell'inchiesta "Podere mafioso" sull'assunzione di 500 falsi braccianti agricoli, sarebbe arrivato anche da ragionieri, periti commerciali e da un dipendente Inps dell'agenzia di Giarre, Filippo Bucolo, che è stato posto agli arresti domiciliari. Un ruolo importante avrebbero avuto anche alcuni familiari di Leonardo Patanè: la moglie Daniela Wissel e i figli Orazio e Ramona, ai domiciliari. Come un ragioniere, Alfio Lisi, incaricato di formalizzare la costituzione delle aziende agricole, di iscrivere i falsi lavoratori e di predisporre le buste paga. In cambio, hanno ricostruito le Fiamme gialle, riceveva fino a 800 euro a settimana e aveva in uso un'autovettura.