Una vigilia di Natale con i botti, tra paura e meraviglia, quella offerta dall’Etna, su cui è ancora in corso una violenta eruzione prodotta da una nuova fessura apertasi ad un’altitudine di circa 3000 metri, che genera attività stromboliana.
Lo sciame sismico di complessive 130 scosse è iniziato intorno alle nove ed è proseguito per tutta la notte. Alcune scosse sono state piuttosto forti, come quella delle 17.50 di magnitudo 4.3, registrata nei pressi di Monte Zoccolaro, in territorio di Zafferana Etnea ad una profondità di 2 chilometri e quella delle 20.26 di ieri sera di magnitudo 4 con epicentro in territorio di Ragalna.
L’Etna ieri ha fatto davvero paura agli abitanti dei paesi pedemontani. Gli apparecchi della sala operativa dell’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno cominciato sin dalle nove a registrare un tremore crescente fino alle 11, quando si è aperta una frattura alla base del Nuovo cratere di Sud-Est, tra i 2700-2800 metri di quota da cui, accompagnata ad una forte attività stromboliana è fuoriuscita una colata che si sta riversando verso la parte occidentale di Valle del Bove.
L’attività è costantemente monitorata dai vulcanologi dell’Ingv. Non si sono registrati danni a persone o cose e sembra che situazione si stia “normalizzando”, facendo dell’eruzione in corso solamente uno spettacolo “sublime” per i turisti e per gli appassionati.
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