L’area nel territorio di Randazzo, sulle colline ennesi al confine con Centuripe, dove la «Srr Catania provincia nord» realizzerà la propria discarica pubblica è di alto valore ecologico, attraversata da un’infrastruttura idrica (che da Ancipa e Pozzillo porta acqua nel Simeto e a Catania) e da ruscelli, ma esente da particolari vincoli. Il progetto interessa terreni privati, perlopiù pascoli biologici, nelle contrade Quartodanaro e Bauze dell’isola amministrativa di Spanò, “exclave” randazzese fra Bronte, Centuripe, Regalbuto e Troina.
Secondo uno «Studio di fattibilità geologica» del 29 giugno 2020, rilasciatoci alcuni giorni fa dal presidente della Srr, i 28,7 ettari del sito ricadono nel paesaggio locale «Torrente San Cristoforo (PL6)», del piano paesaggistico di Catania, e nel bacino idrografico del Simeto (094). «In merito al valore ecologico, alla fragilità ambientale e alla sensibilità ecologica, l’area di progetto rientra con valori alti», motivo per cui, «attesa la natura pubblica del progetto», lo studio rinvia «alle fasi successive di progetto» per i necessari «approfondimenti di settore, al fine di programmare opportuni interventi di mitigazione e/o compensazione».
Nella parte centrale sotterranea della zona, è stata accertata «la presenza di una condotta idrica, gestita dal Consorzio di Bonifica 9 Catania, che ha origine su due rami dai serbatoi Pozzillo e Ancipa posti ad ovest e si estende a est fino al Simeto, per poi diramarsi nella Piana di Catania». Inoltre, «il reticolo idrografico è abbastanza sviluppato e i corsi d’acqua sono organizzati in diversi ordini con un carattere stagionale» mentre il «corso d’acqua principale è rappresentato dal Vallone Bouze che più a sud confluisce nel fiume Salso». Il paesaggio è «caratterizzato da zone aspre e accidentate» e «da zone più dolci in corrispondenza degli estesi affioramenti argillosi. L’area interessata dal progetto, si presenta mediamente vergente verso sud-est e si sviluppa in una fascia altimetrica compresa tra 290 e 400 metri s.l.m.».
Il luogo «non ricade in zone classificate ad alto rischio geomorfologico o a rischio idraulico», è caratterizzato da una «scarsa circolazione idrica sotterranea confermata dall’assenza di sorgenti e pozzi per uso irriguo», ma ha una «pericolosità sismica media, dove possono verificarsi terremoti abbastanza forti».
Esaminati anche altri aspetti, oltre quelli vincolistici, lo studio conclude: «È possibile rilasciare un parere positivo di fattibilità geologica alle opere previste, in quanto sia gli impianti che la discarica possono essere costruiti nell’area di progetto ponendo attenzione alla parte centrale caratterizzata dalla presenza di una condotta idrica e di un’area potenzialmente instabile».
Di seguito riportiamo le distanze da noi calcolate, in linea d’area, di alcuni luoghi d’interesse (lo studio le riporta solo di alcuni centri urbani) rispetto a quello dove sorgerà l’impianto dei rifiuti, che abbiamo individuati per una maggiore informazione. Centri abitati: circa 26 Km da Randazzo, 12 da Bronte, 10 da Regalbuto e 7 da Centuripe e Adrano; fiumi: 4,5 Km dal Simeto, 2,6 dal Salso e 2 Km dal fiume di Sotto di Troina; centrali idroelettriche: 2 Km da Grottafumata e 7 da Contrasto.
L’area è raggiungibile dalla «Statale 575 di Troina», da un accesso secondario, una stradina che porta a monte della discarica (intersezione fra i km 26 e 27 della nazionale), e da uno principale a valle, che dirama dalla statale (fra i km 27 e 28) e costituisce la «Strada di bonifica Cugno-Carcaci-Castelluzzo-Pietrarossa», un’ex regia trazzera in precarie condizioni, un tempo usata per la transumanza, che collega il territorio di Centuripe con quello di Bronte, fino al ponte di Pietrarossa sul Simeto.
Per questa zona, proposta quasi due anni fa dal comune di Randazzo alla Srr, che dava il via libera a localizzarvi la discarica, la Regione Siciliana due mesi fa ha finanziato 70 milioni di euro per la costruzione di una piattaforma integrata, con impianti di trattamento meccanico-biologico (1000 tonnellate/giorno), di compostaggio (50.000 tonnellate/anno) e di smaltimento (vasca per rifiuti non pericolosi, da un milione di metri cubi).
La «Srr Catania provincia nord» è formata dalla Città metropolitana di Catania e da 15 comuni ionico-etnei: Acireale, Adrano, Bronte, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Maletto, Maniace, Mascali, Piedimonte Etneo, Randazzo, Riposto e Santa Venerina.
Il presidente della Società di regolamentazione rifiuti (Srr), che ci ha rilasciato copia dello studio geologico per l’esercizio del diritto di cronaca, è l’avvocato Ignazio Puglisi, sindaco di Piedimento Etneo.
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