«In due giorni sulla città di Catania sono stati registrati 265 millimetri di pioggia, ovvero circa un terzo delle precipitazioni complessive annue che mediamente insistono sul territorio catanese». A dichiararlo è il geologo Sergio Di Marco, presidente di Sigea Sicilia. Sigea (Società italiana di geologia ambientale) è un’associazione culturale, senza fini di lucro, per la promozione del ruolo delle scienze della terra nella protezione della salute e nella sicurezza dell'uomo, nella salvaguardia della qualità dell'ambiente naturale ed antropizzato e nell'utilizzazione più responsabile del territorio e delle sue risorse.
«La frequenza con cui si ripropongono le drammatiche scene a cui stiamo assistendo in queste ore - aggiunge Di Marco - dimostra inequivocabilmente che bisogna riprogettare lo sviluppo del territorio in un’ottica nuova, cercando di rimediare ad errori di decenni di mancate o inappropriate pianificazioni territoriali». Per Di Marco «le mutate condizioni del clima, che hanno trasformato eventi metereologici eccezionali a cadenza pluridecennale in eventi frequenti che si manifestano anche più volte l’anno, richiedono un ulteriore sforzo e una progettazione che non sia solo di tipo emergenziale».
Il presidente regionale di Sigea dice che «la fragilità del territorio etneo sta emergendo in tutta la sua drammaticità. In particolare - aggiunge - vorrei sottolineare come le situazioni di grave criticità si stiano manifestando non solo nelle aree maggiormente urbanizzate ma anche in quelle rurali, coinvolgendo interi bacini idrografici sia per ciò che concerne le conseguenze dei deflussi idrici di piena sia per la stabilità dei versanti. Ciò è segno che l’individuazione delle misure di prevenzione e mitigazione dei rischi non possono essere demandate ai singoli amministratori locali, ma richiedono una visione di insieme che attenzioni globalmente l’assetto idrogeologico e tutte le componenti che concorrono a definirlo».
«Numeri impressionati», conferma il vicepresidente nazionale di Sigea, Michele Orifici. «Nelle ultime 72 ore si stanno registrando precipitazioni che nella media annuale sono relative a 6 mesi. E gli effetti sono devastanti», prosegue con riferimento a quanto accaduto in Sicilia. «Indubbiamente la colpa è dei cambiamenti climatici, ma c’è anche un problema culturale sul quale la stessa politica dovrebbe agire con iniziative mirate», conclude Orifici.
Nelle foto della gallery il quartiere Monte Po ieri.
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