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Gheppio con un'ala spezzata salvato da un gruppo di biker sul lago Ogliastro

Massimo Selvaggi, mentre faceva un’escursione insieme ad un gruppo di biker, nei pressi del Lago Ogliastro, nella zona di Raddusa, ha salvato un esemplare di gheppio (falco tinnunculus). Il rapace rinvenuto aveva un'ala visibilmente ferita, probabilmente rotta a causa di un impatto e non riusciva a volare.

Una storia di generosità e di rispetto per la natura e gli animali quella degli sportivi che praticano l’escursionismo in mountain bike.

Racconta Selvaggi, che è di Giarre: “Eravamo 18 biker in giro per il lago, quando lo abbiamo visto in difficoltà e ci siamo avvicinati con cautela perché l’esemplare era spaventato e diffidente abbiamo notato che aveva un'ala rotta. Con molta calma e cautela siamo riusciti a penderlo e a prestare i primi soccorsi e abbiamo deciso di portarlo con noi".

Nel frattempo gli sportivi hanno messo in moto la macchina dei soccorsi, hanno chiamato prima la Forestale, poi le autorità competenti, ovvero il personale del Centro recupero faunistico Colli San Rizzo di Messina. "Ho percorso 32 chilometri in mountain bike con il gheppio sullo sterzo - racconta Selvaggi -. Mi guardava con i suoi grandi occhi e durante questo scambio di sguardi credo che capisse che lo stavamo salvando. Quando sono rientrato a Giarre, l’ho consegnato ad un operatore del Centro recupero faunistico, con la promessa che una volta guarito, quando sarà rimesso in libertà, ci chiameranno per partecipare”.

Il gheppio in Sicilia è un animale protetto perché svolge una importante funzione nell’ecosistema. Predilige gli spazi aperti con vegetazione bassa, dove può facilmente dedicarsi alla caccia e trovare luoghi sicuri dove posarsi. Si nutre di piccoli roditori, insetti, lucertole, piccoli serpenti e uccelli, quali storni, passeri e allodole. È uno dei falchi diffusi in tutta Europa, presente nel nostro Paese sia come migratore parziale che come sedentario. Oltre a prediligere zone aperte con alberi isolati, terreni coltivati, boschi, coste adesso permane anche in città su torri e campanili antichi.

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