L’abbandono dei neonati , i tradimenti, le insoddisfazioni, le ripicche, i dispetti, l’ipocrisia tra uomo e donna, tra lei e lui, tra marito e moglie, l’egoismo degli amici per interesse. Temi quotidiani e scottanti sui quali l’umanità quotidianamente si confronta, vengono affrontati in modo leggero e farsesco, con il classico “lieto fine” tipico delle commedie brillanti, nella “lettura” del regista Pietro Redi de "L'ha fatto una signora", una commedia farsesca ed esilarante in puro dialetto siciliano con testo di Maria Ermolli De Flaviis.
La versione cinematografica di “L'ha fatto una signora”, Prodotto dalla ICAR di Roma, direttamente tratta dalla commedia brillante di Maria Ermolli, nel repertorio teatrale di Angelo Musco, venne adattata per lo schermo da Guglielmo Giannini, girata a Cinecittà in 20 giorni sotto la direzione di Mario Mattoli e uscita nelle sale italiane nell'ottobre del 1938.
La trama del film si discosta poco dalla versione teatrale ed ebbe come interpreti attori del calibro di Nino Taranto, Rosina Anselmi, Michele Abruzzo, Alda Valli, Riccardo Billi, Virigilio Riento e Tina Pica. In scena al Cine Teatro Garibaldi di Giarre "L'ha fatto una signora", che ha riscosso un notevole successo sabato e domenica scorsi, è ambientata nella Catania popolare agli inizi degli anni '70. Il cast formato da Orazio Nicotra, Angela Giammuso, Carmen Russo, Giuseppe Cultrera, Maria Grazia Leotta, Francesco Steccato, Giovanni Spada, Orazio Messina, Dalila Maccarone, Salvo Di Tranca, Mario Lisi, Alfio Finistrella, Liliana Bonomi si dimostra all’altezza, con perfetto rispetto dei tempi scenici e affiatamento nella narrazione, predisponendo il pubblico al godimento delle scene e delle battute, tutte votate al divertimento puro. Ottimi l’allestimento scenico(scena unica per tutta la commedia) di Gaetano Venuto - Mariangela Grasso e il Service di Danilo Auditore. Foto Giuseppe Savona.
Un tassista, il signor Luca Sardo, interpretato efficacemente da Orazio Nicotra, durante una comunissima giornata lavorativa, trova nella propria macchina un bimbo di pochi mesi in piena vitalità, che è stato abbandonato dalla mamma, una lettera e 50 mila lire. Lì per lì, non sapendo cosa decidere, ritiene opportuno di portarlo a casa sua, dove ad attenderlo con ansia ci sono la moglie, signora Rosa, interpretata in modo magistrale e trascinante da una ispirata Angela Giammuso e la figlia Annita, interpretata in modo convincente da Carmen Russo. Il tassista ha l’idea di tenerselo, ma la moglie pervasa da cronica gelosia, sospetta che quello sia il frutto di un’ennesima grave colpa d’infedeltà da parte dello sposo.
Intanto, Liborio Candido l’avido affittuario della casa dove vive la famiglia del tassista, impersonato da Mario Lisi, batte cassa e minaccia la famiglia di sfratto. Dall'episodio l'autista, con l’aiuto della signora Nunziata(Maria Grazia Leotta), Nannina(Dalila Maccarone) Teresa comare di Rosa moglie di compare Angelo(Liliana Bonomi) e della moglie, trae i numeri per una doppia quaterna al lotto che esce in pieno e gli assicura una vincita di svariati milioni delle vecchie lire. Tuttavia, al momento di incassare il premio, lo sventurato tassista si accorge che le giocate sono andate smarrite. Da qui una serie di situazioni paradossali e circostanze avverse, equivoci, malintesi e gag umoristiche, rafforzate dall’ingresso in scena di Luigi, il fidanzato di Annita(Francesco Steccato); il buffo Alfredo autista di piazza(magistralmente caratterizzato da Giuseppe Cultrera); il brigadiere La Quaglia(Giovanni Spada); compare Angelo(Salvo Di Franca); l’avvocato(Orazio Messina) e lo sconosciuto (Alfio Finistrella)fanno si che la pace domestica, ne resti sconvolta quasi fino alla tragedia. Insomma, situazioni che coinvolgono il pubblico all’insegna del buon umore, strappando applausi a scena aperta. Ovviamente, come in tutte le commedie brillanti, sarà il chiarimento finale che farà tornare tutto alla normalità e con la gioia di tutti. Tutti gli attori, come sottolineato, sono stati bravi, ma tra tutti vanno particolarmente menzionate le prove di Angela Giammuso e di Orazio Nicotra, protagonisti eccellenti.
Il regista Pietro Redi sottolinea: “La commedia, che fa parte del 41esimo cartellone della Compagnia Teatrale Jonica, si tratta di una farsa esilarante, prettamente in dialetto siciliano, perché una delle prerogative della Compagnia Teatrale Jonica è quella di mantenere anche questo genere. Il tema principale, trattato fortunatamente in modo molto leggero e con un epilogo felice, è quello dell’abbandono dei neonati. Il fenomeno è ancora troppo frequente e da un’indagine sulle cause sembra che alla base di ogni singolo caso ci sia la disperazione della mamma. Tanto si sta facendo per poter arginare tale fenomeno ma, purtroppo, tanti ancora sono i bambini abbandonati. Un po’ un pugno nello stomaco che ci fa destare e ci fa comprendere una realtà a noi molto vicina. Il bimbo in questione è stato fortunato perché il suo pianto ha allertato l’autista del taxi, tanti altri, però, sono i bimbi che non hanno la sua stessa fortuna e non riescono a sopravvivere al loro abbandono. Ognuno di noi padre o madre, zia, nonno o nonna, ognuno, insomma, con un bambino in famiglia può comprendere una situazione così drammatica". A questo spettacolo seguiranno altri due lavori: “La morsa” di Luigi Pirandello e “Un posticino tranquillo” di Aldo Nicolaj.
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