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Tutti in pista ciclabile, ad Aci Bonaccarsi andare in bici è una... passeggiata

Tutti in pista. Tra le trasformazioni portate dalla pandemia, una sembra destinata a rimanere anche quando il Covid-19 sarà un lontano ricordo: la bicicletta. Per la precisione, il moltiplicarsi di piste ciclabili nelle città e persino nei piccoli paesini.

La via è ormai tracciata. Un po’ perché rappresentano l’alternativa all’uso dei mezzi privati e un po’ perché pedalare fa bene, negli ultimi anni si è registrato un vero e proprio boom con vantaggi per il traffico, per la salute dei ciclisti, per l’effetto serra e per le amministrazioni pubbliche.

Un percorso di 7 chilometri

Uno degli esempi più riusciti di pista ciclabile si trova ad Aci Bonaccorsi. Tanto che l’Associazione Comuni Virtuosi ha premiato il piccolo comune del Catanese e la sua amministrazione, con in testa il primo cittadino Vito Di Mauro, assegnandogli la vittoria nella terza edizione de «Il gioco del sindaco», competizione nazionale organizzata dall’Associazione Comuni Virtuosi, in cui si è distinto tra oltre 200 amministratori locali in gara. Aci Bonaccorsi è stato eletto come Comune più virtuoso del 2022, perché è stato capace di trovare, valorizzare e premiare le migliori buone prassi in campo ambientale. Sicuramente tra le principali attività e interventi che hanno permesso di raggiungere questo traguardo, non si può certo fare a meno di menzionare la pista ciclopedonale comunale, un progetto complesso, frutto di una continua collaborazione tra l’amministrazione e il progettista, l’architetto Giuseppe Licciardello, che dopo anni di intenso lavoro, oggi si appresta ad essere ultimato, nella sua interezza, con la realizzazione del terzo e ultimo lotto grazie ai finanziamenti europei del Pnrr. Un percorso lungo poco meno di 7 km, che si sviluppa in parte su corsia riservata ricavata dal marciapiede e dalla carreggiata stradale, in parte in sede propria delimitata idonei separatori o dalla segnaletica stradale orizzontale in contesti protetti.

Un vero esempio di mobilità sostenibile

«Una mobilità sostenibile sviluppata nelle aree urbane è sicuramente uno dei fattori principali attraverso cui attuare i processi di rigenerazione e riqualificazione, ovvero trasformazioni in grado di innovare allo stesso tempo le funzioni urbane, il benessere degli abitanti e la loro coesione sociale – dice Licciardello –. Ad Aci Bonaccorsi tale intervento ha riportato alla luce, via Verdina e il vollegamento via Verdina-Via Valverde, tracciati storici inaccessibili, coperti da folta vegetazione incolta e abbandonata». «Oggi questi sono stati così restituiti alla vista e all’uso dei cittadini – continua Licciardello – . Anche alcuni dei marciapiedi interessati dal progetto erano di fatto non fruibili dai pedoni, perché dissestati e sconnessi o interessati da apparati radicali emergenti, che ne rendevano pericoloso l’utilizzo. La pista ciclo-pedonale permette di attuare le tante iniziative promosse dalle varie associazioni, come “Bicibus” supportata dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, per promuovere la bicicletta come il mezzo ideale per i brevi tragitti casa-scuola o ancora “Strade scolastiche” incentivate da Legambiente, per definire una zona urbana in prossimità delle quali si trovano gli edifici adibiti ad uso scolastico e bloccare il traffico negli orari di entrata e uscita degli studenti». Tutte attività che possono concretizzarsi nella pista di Aci Bonaccorsi che oltre a collegare tutte le scuole del territorio, mette in relazione anche i luoghi principalmente frequentati da bambini e ragazzi come i parchi urbani e parchi-gioco, ma anche attività e parchi commerciali. Ciò permette quindi di raggiungere un livello di sicurezza maggiore ma anche uno sviluppo più sostenibile del traffico riducendo sensibilmente i rischi a cui sono sottoposti i vari utenti della strada realizzando così un nuovo concetto di sicurezza, basato sulla convivenza regolata e il rispetto reciproco tra i vari utenti della strada: auto, pedoni, ciclisti, mezzi pubblici.

Scelti materiali green

«Per tale motivo bisogna rendere le strade accessibili a tutti – spiega Licciardello –, attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche e il ridisegno della città in un’ottica di piena accessibilità, a misura di tutti i cittadini al fine di rendere più agevole la mobilità anche delle persone con ridotta mobilità motoria. Una sostenibilità che si concretizza anche nella scelta dei materiali utilizzati: pali fotovoltaici a led per la pubblica illuminazione; cordoli delimitatori con il 94,3% di materiale riciclabile; aggregati riciclati (terre, laterizi, macerie edili, ecc.) per il sottofondo stradale, nonché dotazioni e attrezzature tecnologiche, da inserire in questo ultimo lotto, come pensiline fotovoltaiche, bike station e bici elettriche, per rendere la pista smart».
Nella realizzazione della pista di Aci Bonaccorsi le criticità incontrate (ad esempio, le differenze di quota) sono state affrontate e superate tramite soluzioni progettuali sostenibili, che hanno previsto l’utilizzo di gabbionate metalliche contenenti inerte lavico locale dell’Etna o di materiale eco-compatibile e drenante concordato con la Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Catania. «Progetti sostenibili come quello della pista ciclo-pedonale sono fortemente legati allo sviluppo e crescita di un comune virtuoso come quello di Aci Bonaccorsi – conclude Licciardello – che è riuscito negli anni a perseguire e raggiungere obiettivi nel campo della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Tutto ciò deve essere di ispirazione per tutti gli altri Comuni e per i Sindaci chiamati ad amministrarli perché questo progetto rappresenti un punto di svolta per una qualità di vita migliore e più sostenibile. In ultima battuta proprio in questi giorni, è stato approvato il Pumsq della Città Metropolitana di Catania, uno strumento di pianificazione strategica che definisce misure e azioni in merito alla mobilità sostenibile e che rappresenta una notevole opportunità per il nostro territorio, sia a scala metropolitana che urbana».

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