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Articoli cinesi falsi, 11 denunciati a Catania: le immagini

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, nell'ambito dei servizi volti alla repressione della contraffazione e alla tutela della sicurezza dei prodotti, hanno concluso una complessa attività investigativa con il sequestro di merce per oltre 4 milioni di pezzi e la denuncia all'Autorità Giudiziaria di 11 imprenditori cinesi. Si tratta di uno dei più rilevanti sequestri effettuati dalle Fiamme gialle a livello nazionale. L'operazione denominata "Fiume Giallo" ha consentito di individuare, nella zona industriale del capoluogo etneo, un vero e proprio centro di stoccaggio e di distribuzione di merci di provenienza cinese, realizzato all'interno di un grande capannone di oltre 2.000 mq. Durante il controllo è stato accertato che il titolare aveva ricavato all'interno del fabbricato ben diciotto box, delimitati da una recinzione metallica, che successivamente ha provveduto a subaffittare in nero, come depositi di merce, ad altri connazionali proprietari di negozi concentrati prevalentemente nelle zone di via
Archimede e di via Giordano Bruno, le "China town" catanesi. I complessi riscontri, che hanno impegnato i finanzieri per diversi giorni, sono stati eseguiti su tutta la merce rinvenuta nei singoli box, costituita prevalentemente da prodotti come giocattoli, articoli da ferramenta e capi di vestiario destinata agli scaffali dei negozi e agli ambulanti di tutta l'area etnea. Tra i prodotti contraffatti, in particolare, sono stati sequestrati giocattoli di
personaggi di Walt Disney, Dragon Ball, Spiderman e Hello Kitty, ed anche articoli sportivi, tra i quali capi di abbigliamento e palloni recanti i marchi delle squadre del campionato di Serie A. Inoltre sono stati ritrovati dai militari anche beni non certificati e sprovvisti del marchio CE, tra cui occhiali da vista, tutori, supporti ortopedico-sanitari e apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Al termine dell'ispezione sono stati sequestrati oltre 4 milioni di articoli per irregolarità inerenti alla tutela del marchio o all'assenza della marcatura CE. Inoltre sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Catania gli undici imprenditori cinesi, affittuari dei box in cui era detenuta la merce irregolare, e sono stati anche
segnalati alla camera di commercio per l'applicazione di sanzioni amministrative per oltre 600 mila Euro. L'immissione sul mercato e la successiva vendita dei prodotti sequestrati avrebbe consentito ai responsabili di realizzare ricavi stimati per oltre 5 milioni di euro, nonché di rifornire i tanti venditori ambulanti presenti su Catania e provincia.
Le attività di controllo sono servite per rilevare inoltre che i collaboratori del cinese affittuario avevano attrezzato, dentro gli ex uffici amministrativi, degli alloggi di fortuna. Camere da letto improvvisate, con brandine, comodini, cuscini e coperte, nonché una vera e propria cucina. Constatate le precarie condizioni igieniche del complesso, i militari hanno richiesto l'intervento dei funzionari dell'Asp che hanno riscontrato violazioni amministrative connesse alla promiscuità fra l'area lavorativa e area residenziale, nonché gravi carenze igienico-sanitarie. Nella zona del magazzino, inoltre, la Guardia di Finanza ha riscontrato l'inadeguatezza dell'impianto antincendio presente, non più a norma rispetto alle modifiche strutturali abusive operate nel deposito (servizio a cura di Alessandro Famà).

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