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Mafia e droga a Catania, le intercettazioni che hanno dato una svolta all'indagine

Un imponente traffico di marijuana e reati come estorsioni mafiose, la maggior parte non contestate per la mancata collaborazione delle vittime, reati in materia di armi e intestazioni fittizie di beni. E' quanto ha permesso di portare alla luce l'operazione 'Overtrade' compiuta stamane dai carabinieri del comando provinciale di Catania nei confronti del gruppo di Mascalucia della famiglia di Cosa nostra Santapaola - Ercolano. I militari hanno notificato 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 22 agli arresti domiciliari.

Tre le persone sottoposte all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L'indagine è stata condotta dal Nucleo Investigativo di Catania dal dicembre del 2016 al dicembre del 2018, si è avvalsa anche delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e fu avviata per monitorare le attività del gruppo di Mascalucia e dei suoi associati all'indomani della scarcerazione di Salvatore Mazzaglia e del genero, Mirko Casesa, entrambi ritenuti esponenti di vertice nella famiglia di Cosa Nostra Santapaola - Ercolano. A conclusione delle indagini sono stati contestati 46 capi di imputazione nei confronti di 51 indagati.

Il traffico di cocaina, hashish e marijuana avrebbe avuto come figure centrali Mazzaglia, al quale vengono contestati 18 capi di imputazione, ed il suo gruppo criminale costituito dal figlio Giovanni, dal genero, dal nipote, Victor Mangano, e da Elena Nicosia, con il compito, quest'ultima, di mantenere i contatti con gli acquirenti e che si occupava insieme con Mangano del trasporto e della consegna dello stupefacente.

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